Dalla mente poliedrica del buon Grant Howitt ecco un altro OnePage alla portata di tutti, con cui riempire serate e serate di birrette e roleplay. Parliamo di We what remain, GDR survival horror in salsa zombie splatter per 3-5 giocatori ed un GM.
Per l’edizione italiana di We what remain dobbiamo ringraziare l’altrettanto poliedrico Totterico Fotti (al secolo Federico Totti), il quale ha curato interamente traduzione e grafica lasciando a noi solo la leggera incombenza di una revisione e la successiva “pubblicazione” del gioco.
Dobbiamo anche ringraziare anche Fumble GDR e Sidequest che proprio oggi hanno pubblicato una partita a questo gioco sul loro podcast.
ASCOLTA UNA PARTITA DEL GIOCO SU SIDEQUEST
Tutto comincia con la Loro irruzione nel luogo sicuro in cui vi eravate rintanati, questa è una storia di insicurezza e paura, non c’è tempo per luoghi sicuri e piani ben calcolati. I conflitti saranno risolti attraverso l’utilizzo di carte, con un semplicissimo meccanismo “pesca sopra il grado del conflitto”. In aggiunta a questo, però, i giocatori avranno a disposizione 5 carte che potranno utilizzare per modificare il risultato: una carta posizionata scoperta davanti a sé sarà un vantaggio, e potrà sostituire la carta pescata per la risoluzione se hanno lo stesso seme, mentre una carta tenuta in mano sarà un segreto, potrà essere giocata in ogni conflitto indipendentemente dal seme ma porterà alla rivelazione di qualcosa che il personaggio in questione avrebbe preferito rimanesse segreto.
Utilizzare un vantaggio lo farà girare a faccia in giù, in attesa che il giocatore utilizzi un segreto per recuperarlo, fallire (e quindi subire ferite) obbligherà invece a scartare un vantaggio. Trovare nuove risorse, nella forma di qualcosa o qualcuno che torni utile, farà si che otteniate delle carte da poter dividere tra il gruppo e utilizzare come nuovi segreti e vantaggi. Persi tutti i vantaggi i personaggi tenderanno a morire. Finito il mazzo il gioco si conclude.
We what remain si presta a partite veloci e dinamiche, senza troppo spazio per divagazioni e sbrodolamenti, andate dritti al punto e raccontate storie di zombie (e altri orrori pop splatter) che sappiano darvi una botta d’adrenalina e farvi sperare nella prossima maledetta carta!
Buon Gioco
Francesco