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Buon giorno cari lettori!

Nuovo post della rubrica "L'Artista dietro al GDR"! L'illustratore di oggi, si allontana leggermente da quelli che abbiamo intervistato fino ad ora. Lui stesso si definisce un artista "retrò", mentre parla del suo stile pittorico. Alcuni di voi hanno visto le sue illustrazioni nel GDR L'Era di Zargo, ma è anche illustratore di libri. Tra i quali abbiamo scoperto che ci sono quelli scritti da lui. Si, avete capito bene, oltre che un illustratore, è anche uno scrittore. Il nome dell'illustratore di oggi è Marco Alfaroli, con la quale posso dire di aver avuto una bella intervista, all'insegna delle cose importanti del gioco con un altrettanto bel tuffo nel passato.

Come al solito prima di lasciarvi all'intervista, vi ricordo che le immagini sono state gentilmente concesse dall'intervistato e che di seguito troverete alcuni contatti di Marco Alfaroli:

Buona intervista!

Firefighter Forever Marco Alfaroli

Storie di Ruolo (Sdr): «Prima di andare al succo dell'intervista, vuoi presentarti ai nostri lettori?»

Marco: «Certo, faccio il pompiere di professione e illustro e scrivo per diletto. Vivo a Pisa con mia moglie, i miei due figli e il cane. Ho una serie di opere pubblicate sul web, alcune mie, altre in cui ho partecipato solo come illustratore. Mi appassionano la fantascienza e il fantasy in qualsiasi forma: libri, fumetti, giochi da tavolo, video giochi, cinema e TV».

Sdr: «Spiando nel tuo blog ho notato che sei anche uno scrittore di romanzi fantascientifici! Come convivono lo scrittore e l'illustratore che sono in te?»

Marco: «Tutto è nato un po' per volta. Nei primi anni '90 volevo fare il fumettista, leggevo Nathan Never e L'Eternauta... restavo incantato davanti al lavoro di disegnatori bravissimi e ritenevo quei fumetti migliori dei libri. Poi, col tempo ho cambiato opinione, non sui disegnatori, che rimangono per me dei miti, ma sul fumetto in generale. Ritengo che un racconto o un romanzo ti dia molto più spazio di manovra per descrivere storia, personaggi e ambientazione. E puoi sempre divertirti a illustrare la copertina; addirittura se hai scritto un fantasy puoi realizzare i disegni interni, quelli prima di ogni capitolo. I romanzi e i racconti, quindi, sono venuti come conseguenza per un fumettista che è cresciuto, soprattutto nell’età anagrafica».

Sdr: «In un'intervista che ho trovato in internet, ti definisci un illustratore "retrò". In che senso?»

Marco: «Credo che sia qualcosa di istintivo, legato alle meraviglie viste da bambino. Dico "meraviglie" proprio perché vissute nel periodo più felice della mia vita. Mi riferisco ai cartoni con i robot giapponesi, Goldrake, Mazinga e tutti gli altri, ai giocattoli indimenticabili come i Micronauti e la Galaxy Serie Atlantic. E poi alle illustrazioni che popolavano la fantasia di quei tempi, sui libri, sui fumetti e sulle locandine del cinema. Ecco, quando disegno mi rifaccio a quella visione del fantastico, molto diversa da quella odierna, perfetta e computerizzata».

Pilota, artwork di Marco Alfaroli

Sdr: «Sempre nel tuo blog ci sono numerosi artwork che spaziano dal science fiction al fantasy, passando per pompieri che combattono alieni. Ma tra le tante, qual è l'ambientazione che più ti piace o ti ispira nell'illustrazione?»

Marco: «Il fantasy! Ho due vetrine piene di miniature Warhammer dipinte anni fa. Orchi, goblin, cavalieri e tanti draghi. A differenza degli extraterrestri, le creature fantasy seguono gli stereotipi della leggenda, per cui quando devi disegnarle sei su un binario prestabilito, curi i dettagli e usi la tua fantasia cercando di non snaturarle troppo. In particolare, mi piacciono i mostri... per esempio troll, titani e ciclopi».

Sdr: «Nel 2014, ti abbiamo visto come illustratore del famoso GDR L'Era di Zargo. Com'è nata questa collaborazione?»

Marco: «L’idea è partita da Tito Leati, non ci conoscevamo prima e lui ha reclutato tutti i componenti del team. Il rapporto di collaborazione è stato molto bello, ci siamo divertiti a realizzare un GDR ispirato a Zargo’s Lords che conoscevamo molto bene (ricordo ancora le innumerevoli partite fatte all’epoca dell’uscita). È stato un piacere ridisegnare personaggi storici come gli Alati, i Draghi, i Monaci e i Cavalieri. E su precise indicazioni degli autori ho addirittura creato personaggi nuovi. Purtroppo, anche il GDR sta diventando retrò: quest’anno sono andato a Lucca Comics & Games e ho notato che D&D, miniature e GDR sono travolti dai trading card games e dalle consolle PS4 e Xbox One».

Zaygo, artwork di Marco Alfaroli

Sdr: «Molti dei tuoi colleghi lavorano anche su commissione, tu anche? Hai avuto commissioni... memorabili?»

Marco: «Anni fa partecipai a un progetto strano in positivo: si chiamava X-Bugs e in pratica era il gioco delle pulci aggiornato con nuove regole e tanti eserciti di insetti che combattevano saltando. C’erano gli Usartropodi, i Sovietopteri, i Chitiniani e i Samuracnidi solo per citarne alcuni. Utilizzai uno stile comico... riuscì bene. Fu pubblicato anche in Francia e in America. Ma poi lo passarono ad altri disegnatori e venne trasformato in trading card game».

Sdr: «Prima di salutarci, vuoi dare un consiglio ai nostri lettori che vogliono avvicinarsi al mondo dell'illustrazione del GDR?»

Marco: «Il mio consiglio è semplice: se vi piace disegnare e vi piacciono il fantasy e i GDR, disegnate quello che vi viene dal cuore, senza pensare a cosa può vendere e a cosa non venderà mai. Altrimenti la fantasia viene penalizzata in favore di un miraggio. Sono convinto che le grandi case editrici abbiano già i loro disegnatori, i loro scrittori e i loro creatori di giochi, per cui inseguirle serve solo a procurarsi stress e delusioni. Invece disegnare senza obiettivi, solo per il gusto di farlo, può consentirvi di creare qualcosa di buono. E magari i risultati arriveranno in seguito».

Buon giorno cari lettori!

Con oggi inizia la rubrica "L'Artista dietro al GDR", una rubrica dedicata a tutti quelli illustratori che allietano il nostro sguardo mentre sfogliamo il GDR fresco di stampa che tanto avevamo desiderato nella nostra libreria privata. La prima intervista che vi propongo quest'oggi è dedicata ad un illustratore degno di nota, che si è spinto non solo all'illustrazione di manuali, ma addirittura alla pubblicazione di un suo GDR, con un sistema del tutto nuovo, uscito a Modena Play del 2015: Puppet HeresySto parlando di Claudio Casini!

Prima di lasciarvi all'intervista con Claudio, vi voglio ricordare che le immagini, che troverete nel seguente post, ci sono state gentilmente concesse da lui e serviranno a capire la bravura dell'artista, oltre naturalmente ad abbellire la rubrica. 🙂

Di seguito alcuni contatti di Claudio Casini:

Buona intervista!

Artwork di Claudio Casini per Lord of Demons

Storie di Ruolo (SdR) «Ciao Claudio e benvenuto su Storie di Ruolo! Presentati pure!».

Claudio «Ciao a tutti, mi chiamo Claudio Casini e sono un Artista Fantasy. Attualmente collaboro con Dreamlord Press e ho qualche progetto anche personale in campo gdr».

Storie di Ruolo (SdR) «A proposito, curiosando sul tuo sito ho visto molte collaborazioni, già a partire dal 2006... come sei arrivato a questo punto?»

Claudio «Sai, alla fin fine le storie dietro ai disegnatori si somigliano spesso... spero di non essere banale dicendo che, intanto, la passione per il disegno è cominciata da bambino, ma a livello scolastico ho sempre faticato a trovare gli stimoli necessari e a concretizzare quello che volevo fare come disegnatore. A quattordici anni è nato il mio amore cieco per il fantasy che mi ha avvicinato ai GDR e ai wargame. Queste due passioni a un certo punto hanno cambiato la mia vita, anche se inizialmente frequentai un corso come disegnatore di fumetti e provai a diventare un fumettista per quasi dieci anni. Non so se per tutti è così, ma quei dieci anni furono un fallimento dal punto di vista della carriera, perché ero troppo lento ed ero incapace di gestire il bianco e nero... non riuscivo a mediare tra qualità e risultato finale. Mi impegnavo troppo per progetti che alla fine non vedevano luce. Ma questi dieci anni di fumetto hanno influito profondamente sul mio stile come illustratore. E poi, diciamolo, i fumettisti sono dei disegnatori migliori 😎 ».

SdR «Quindi l'incontro con i giochi di ruolo ha impresso un cambiamento?»

«Sì, durante la mia carriera da fumettista già dipingevo le miniature che usavo per giocare ai Warhammer e Confrontation... poi uscì Dungeons & Dragons (la 3.0) e quella fu la vera svolta. Iniziati ad ammirare alcuni artisti e seguendo le loro tracce scoprii che dipingevano a mano utilizzando gli stessi acrilici che utilizzavo già per dipingere miniature. In quel momento capii cosa volevo fare... volevo fare l'illustratore e volevo farlo dipingendo a mano e per il mondo dei giochi (bisogna puntare in alto no?). Avevo delle buone basi a livello di disegno ma di pittura bidimensionale non sapevo niente, zero. Così nel 2004 iniziai da autodidatta a imparare a dipingere. Dopo solo due anni incontrai Massimo Bianchini di Asterion Press a Lucca; mi prese e iniziai a lavorare nel gruppo di Nephandum ed Empyrea. Ti giuro che e a distanza di anni non so ancora perché mi prese. Da quel momento le collaborazioni iniziarono a concatenarsi e io cercavo di imparare quanto più potevo proprio mentre lavoravo - non si impara da soli a dipingere in due anni. Intorno al 2008 iniziai, tramite Phlegyas Art, a progettare miniature: questa è un'altra parte del mio lavoro meno conosciuta, ma che negli ultimi anni mi ha portato grandissime soddisfazioni, lavorando per aziende sparse per tutto il mondo. Intorno al 2010 con alle spalle un po' di pubblicazioni Internazionali arrivò anche la proposta di diventare un insegnante della Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia (con cui tutt'ora collaboro)».

Artwork di Claudio Casini per Puppet Heresy

SdR «E collaborazioni che ricordi con piacere?»

Claudio «​Beh nel 2008 mandai alcune mie illustrazioni a Paizo Publishing... dopo due settimane lavoravo per Pathfinder. E pensa che un mese prima la WOC mi aveva scartato! 😎 Dopo qualche mese uscì il primo manuale in cui oltre al mio lavoro c'era anche il mio illustratore preferito di allora, vale a dire Wayne Reynolds. La vera soddisfazione non fu tanto il fatto di lavorare per un editore così grande​, quanto quella di trovarsi nello stesso manuale del tuo eroe. Fu una gioia indescrivibile».

SdR «Quale soggetto al tavolo di lavoro ti ha particolarmente soddisfatto?»

Claudio «Io adoro Nani e Orchi... per me LORO sono il Fantasy e ogni volta che ho un po' di tempo libero dipingo uno o l'altro».​

SdR «C'è un GDR acquistabile dal sito e creato interamente da te: parlacene!»

Claudio «Ok, ok! [ride] Puppet Heresy inizialmente doveva essere solo un Artbook... diciamo che mi sono fatto prendere la mano. Sono cresciuto con i GDR anni '80 e '90 e mentre ero lì che progettavo creature e nuovi mondi ho detto... perché non farci anche un gioco vintage, alla fine io sono anche questo. Sono stati gli otto mesi più intensi della mia vita lavorativa, ma anche quelli che mi hanno gratificato di più. Il poter esprimere la mia arte senza paletti e vedere che nonostante fosse bizzarra piacesse a molti è stata una bella soddisfazione. Puppet Heresy raccoglie tutte le mie passioni, tutto quello che mi piace... è un po' uno specchio di me insomma».

SdR «Com'è nata la collaborazione con Dreamlord Press

Claudio «​La mia prima collaborazione con Dreamlord fu illustrare il Fate Accelerato, Nicola mi contattò e mi chiese se volevo farlo. Inizialmente l'idea di disegnare in uno stile che non fosse il mio (perché dovevamo ispirarci all'originale) e in bianco e nero fu difficile da metabolizzare. Ma ogni cosa per me è una sfida che ti spinge oltre ai tuoi limiti e ti fa migliorare. Quando lavori con persone che amano quello che fanno le collaborazioni, rimanendo in tema, hanno un aumento di Livello. Alla fine mi divertii molto e la collaborazione con Nicola fu talmente piacevole che nonostante il progetto fosse finito rimase comunque la voglia di poter fare nuovamente qualcosa insieme. Quando mi disse che voleva che curassi per intero l'aspetto grafico di Caligo ne fui subito entusiasta. Alla fine il disegno è solo una parte delle mie competenze in ambito grafico e poter gestire per intero un prodotto è molto stimolante. Nel lavoro spesso capita che chi gestisce i tuoi disegni dopo di te li snaturi (per non dire li rovini)... in un caso come questo se capita so con chi prendermela».

Artwork di Claudio Casini per Fate Accelerato

SdR «Riguardo al tuo futuro e alle nuove collaborazioni nel mondo del GDR?»

Claudio «Da qualche tempo ho iniziato a collaborare con Davide Pignedoli entrando in un duo creativo che si chiama Daimon Games, stiamo adattando Puppet Heresy al sistema Fate e visto che siamo diventati amici praticamente subito: al venerdì sera invece di bere birra e dire stupidaggini, beviamo birra e buttiamo giù idee per GDR. Il primo nostro prodotto che uscirà (spero) al Play quest'anno parla proprio di Birra. L'altro progetto più nell'immediato è Caligo, ambientazione per Fate (PLAY 2016). Poi con Dreamloard Press si pensa anche a tradurre Puppet Heresy per Fate in inglese (è fuori l'alpha per gli addetti ai lavori ma la BETA è a buon punto); la data non si conosce, ma spero entro il 2016 sempre con Dreamloard Press... e infine ho cominciato a lavorare a tempo perso alla seconda edizione di Puppet Heresy in Italiano... tanta carne al fuoco insomma. Basta come preview?»

SdR «Prima di salutarci, qualche consiglio a chi vuole avvicinarsi al mondo dell'arte legato al GDR?

Claudio: Per me il traino è stata sempre la passione... bisogna farsi un gran culo e dovete amare quello che fate, altrimenti non ne varrà mai la pena. Puntate a una cosa e fate solo quella all'inizio, il mercato adesso è talmente specializzato che non puoi permetterti di fare tante cose prima ancora di saperne fare una davvero bene».

SdR «Grazie mille Claudio per le risposte e per il tempo che ci hai dedicato».

Claudio «Grazie a voi per l'intervista e spero di non essere stato troppo prolisso, ma quando parlo del mio lavoro mi faccio prendere dall'entusiasmo!».

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