Artwork di Background da "The Oregon Trail"
Ciao gente! Io sono Ivan, il nuovo collaboratore di Storie di Ruolo, e questo è il primo appuntamento con la rubrica Kit di Sopravvivenza. Qui troverete consigli pratici destinati ai giocatori, complementari alle Idee salvachiappe per Master curate da Daniele: procedure, modi di pensare e altri trucchi che possono migliorare di molto le vostre giocate.
Oggi parleremo di come partecipare bene alla preparazione della partita.
Che siano da monosessione o da campagna (breve, lunga o lunghissima), che abbiano la bipartizione GM+Giocatori oppure no, un sacco di GDR prevedono una fase di preparazione della partita. A seconda del gioco si tratterà di fare la build dei personaggi, di creare una rete di relazioni fra protagonisti e comprimari, di definire da zero un'ambientazione o di altro ancora. Al di là di questo, però, la sostanza è sempre identica: il gruppo deve concordare di cosa parlerà la partita, entro i paletti del regolamento adottato. Ognuno deve dare il suo contributo, così da formare un quadro di partenza che piaccia a tutti e che tutti abbiano voglia di sviluppare giocando.
L'efficacia di questo metodo è confermabile da chiunque abbia giocato a Dungeons&Dragons: scommetto che, in tutti i gruppi di D&D, il DM prima o poi ha detto "Ho un'avventura pronta, venite con i personaggi già fatti e iniziamo!", non fosse che poi ci si è ritrovati con:
Ecco, queste cose succedono se si dà per scontato che gli altri siano sulla nostra stessa lunghezza d'onda senza confrontarsi prima - il che non succede nei rapporti di coppia, figuriamoci in un gruppo di gioco! Molto meglio spendere un po' di tempo a fare la preparazione tutti assieme, piuttosto che rischiare questi macelli.
Qual è il mio consiglio rispetto alla preparazione per chi gioca da giocatore? Beh, di essere partecipi e propositivi! Ve lo assicuro per esperienza: è dannatamente problematico che durante la preparazione uno dei giocatori vada a traino degli altri, dia per buone proposte che non gli interessano, elabori del materiale che non gli piace (il suo personaggio, la sua fazione, o equivalenti) e passi la partita a giocare svogliato o (peggio!) a remare da solo in una direzione opposta rispetto a quella degli altri. Ad esempio, io non sopporto chi pretende di sviluppare un arco narrativo con un gioco di dungeon crawling puro, o chi bofonchia «Massì, mi va bene così» e poi passa la sessione a giocare a Candy Crush: questi atteggiamenti sono una mancanza di rispetto, sia per gli altri sia per sé stessi. Se poi si manifestano già nella preparazione, è segno che il gruppo è mal assortito e farebbe meglio a sciogliersi.
Per arrivare alla preparazione motivati. partecipi e assertivi, io vi consiglio questa procedura:
Man mano che le vostre idee si amalgamano, passate dalla panoramica generale alla sua realizzazione attraverso le regole del gioco. In parole povere, date forma ai personaggi (o al loro equivalente, ad esempio fazioni) e alla loro opposizione:
Ovviamente, questo approccio funziona nei giochi che richiedono una preparazione, ma non in quelli in cui il materiale di partenza è già dato, come Lady Blackbird. In quel caso, l'atteggiamento necessario a giocare con piacere è diverso... ma direi che ne parliamo in una prossima puntata! Per il momento, provate un po' questi consigli e fatemi sapere se vi ci trovate bene!
[1] Per chi non lo sapesse, EUMATE è l'acronimo di "Entra, Uccidi il Mostro, Arraffa il Tesoro, Esci"; e sì, è diventato un termine tecnico.