Cuore di Ghiaccio è uno dei più celebri titoli di Dave Morris, che già conosciamo per Blood Sword e per Terre Leggendarie - sempre per Edizioni Librarsi. La prima edizione di questo titolo, del 1994, era già stata pubblicata in Italia l'anno successivo ad opera di Edizioni EL, come quinto volume della collana Realtà Virtuale. C'è stata però una riedizione inglese nel 2013 ad opera di Fabled Land Publishing (casa editrice dedita alla riedizione dei titoli dell'autore, ndr), al quale l'edizione italiana ha fatto seguito nel Giugno 2019.
Finita la doverosa parte di "filologia interattiva", veniamo a noi. Non ho mai giocato l'edizione EL, ma ho imparato a fidarmi dei titoli di questo autore. Spesso i titoli di Morris sono "Librogame d'annata", che hanno da dire qualcosa sull'interactive fiction anche dopo 25 anni. Cuore di Ghiaccio non fa eccezioni.
Le prime pagine ci accompagnano nella cronistoria dell'ucronia del mondo di gioco. Gaia, un super-computer creato dall'uomo per il controllo del clima, è stato infettato da un super-virus che lo ha fatto impazzire e indotto a sconvolgere completamente l'equilibrio climatico del pianeta. La popolazione mondiale è stata decimata ed il mondo, in generale, ricorda quell'immaginario post-apocalittico di molti film del genere prodotti negli anni Novanta.
Nota di colore: da buon britannico, l'autore ha inserito nella cronistoria la distruzione accidentale di Londra da parte del super-computer. Ci vedo un'apprezzabile e sottile ironia.
"Can you Brexit without breaking Britain", un più recente titolo dell'autore
L'argomento del disastro climatico è tremendamente attuale, ma più che la tematica principale dell'opera credo sia corretto considerarla come la "patina" attraverso la quale l'autore vuole farci apprezzare il suo lavoro. Il disastro climatico rimane un ottimo espediente per creare panorami estremi e quasi alieni che Morris riporta a noi con le descrizioni di numerosissimi paragrafi, probabilmente tra le sue più suggestive ed "ispirate".
La vera tematica dell'opera è a cavallo tra Gaia ed il "Sacro Graal" della nostra avventura: il Cuore di Volent. Si tratta di un artefatto mistico, arrivato sul pianeta quando ormai il mondo come lo conosciamo era collassato sotto il ghiaccio, circondato da leggende che gli attribuiscono un potere al di là di ogni misura.
Così come Gaia, il Cuore è semplicemente un potere troppo grande per l'uomo da controllare. Attraverso i paragrafi osserveremo le conseguenze derivate dalla perdita di controllo su tali poteri, senza mancare di rinforzi meno diretti sul tema: come ad esempio il potere distruttivo della tecnologia militare prima dell'apocalisse.
Nell'aletta di copertina la serie di Critical IF viene presentata come una serie in cui l'aleatorietà dei dadi viene sostituita dalla pura strategia, e credo che la premessa venga pienamente mantenuta.
Ancora prima del prologo saremo chiamati a scegliere il nostro Personaggio tra sette Mestieri possibili, ognuno corredato da Caratteristiche, Oggetti, Energia Vitale e Scatti (la valuta del gioco, ndr). Mentre le Caratteristiche servono a sbloccare alcuni opzioni più favorevoli nei bivi dei paragrafi, gli altri tre elementi della scheda sono di fatto risorse che vanno gestite con cura per arrivare alla fine del libro.
Anche perché la fine, come potrete immaginare, è dispersa in mezzo ad una tormenta.
Quindi, durante la lettura non verremo mai chiamati a lanciare dadi, ma procederemo solo in base alle risorse al momento a disposizione. Vi anticipo che la sfida che vi troverete davanti è abbastanza impegnativa: giocandolo sono arrivato al finale (peraltro, senza la possibilità di sbloccare finali multipli - ci torneremo tra poco) solo dopo sei tentativi costellati di morti non così facilmente prevedibili.
A concludere il regolamento c'è l'uso di parole chiave per tracciare particolari eventi e fare in modo che abbiano un impatto nei paragrafi successivi. Si tratta in ogni caso di un uso sporadico (e non intensivo come in Terre Leggendarie) che mantiene il book-keeping ad un livello molto contenuto.
Sin dal primo paragrafo il vostro alter ego deciderà di andare alla ricerca del Cuore di Volent senza nessun accenno alle sue motivazioni, e questo significa che spetterà al giocatore deciderle. Non sarà una scelta immediata o consapevole (almeno la mia non lo è stata), ma invece maturerà durante il volume. In Cuore di Ghiaccio parecchi bivi richiedono un giudizio di tipo etico o morale che non impatta - non sempre almeno - sulla questione strategica.
Vi troverete, giocoforza, a scoprire che tipo di persona é il vostro alter ego. Giusto in tempo per il finale dove arrivati, faticosamente alla vostra agognata meta, dovrete finalmente decidere perché avete cercato il Cuore e cosa volete farne.
In conclusione, Cuore di Ghiaccio è un librogame molto ben bilanciato, che offre una sfida al lettore e lo invoglia ed esplorare i vari paragrafi alla ricerca della risorsa che potrebbe essere determinate. Al contempo però offre una narrativa interessante, una serie di dialoghi stimolanti e tutto ciò che serve per sentire la neve pungente sulla pelle durante la lettura.
Se volete incominciare con i librigame, probabilmente questo è un titolo adatto.
Alla prossima,
Edoardo