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Modena Play 2016: che bellissima esperienza! Ho già rilasciato un paio di post-post-fiera (LOL) di pancia su Facebook, potete ritrovarli in questi due luoghi: Le Notti di Nibirù e la nostra pagina Facebook!
L'entusiasmo e il calore dei giocatori e degli standisti è stato forte quest'anno e per me, che per la prima volta mi presentavo dietro ad un tavolo con un gioco di ruolo da dimostrare, è stato a dir poco epico. Alessandro Favarotto, ormai collega di blog, mi ha raggiunto nella giornata di sabato, dove abbiamo chiacchierato e giocato ampiamente: è stato lui a suggerire l'idea di un post diverso. Non il solito insieme di ringraziamenti o pro-contro, che tra l'altro è già stato fatto sui socials, ma... impressioni del Modena Play dalla voce di alcuni suoi partecipanti!

A questa idea iniziale, molto utopica, è seguita una enorme risposta positiva (abbiamo atteso fino ad oggi per avere tutte le dichiarazioni dei contattati) da parte di tutti i contattati che qui, nelle prossime righe, espongono brevi commenti sul loro punto di vista, permettendo un confronto rapido e al contempo una scoperta di quanto belle cose c'erano al Play. Non solo creatori di giochi, ma anche standisti, venditori, bloggers e semplici fruitori della manifestazione.

Chiediamo quindi subito scusa se alcune dichiarazioni sono alla fine rimaste più lunghe di altre: abbiamo cercato di mantenerci tutti sulle 200-300 battute, ma alcuni erano soddisfatti già con due frasi, altri ci hanno dato modo di sfoltire un poco benché a fronte di tanti concetti... speriamo di aver accontentato tutti!

Io e Alessandro non possiamo essere più soddisfatti e vi lasciamo subito alle loro dichiarazioni – redatte in ordine alfabetico per cognome!


Impressioni di Modena Play!

Francesca Baerald - Artista dietro al GdR per KataKumbas, stand Jolly Troll: «Devo ammettere che le fiere sono un'ottima occasione per obbligare gli illustratori a uscire dalla propria 'tana' e stare un po' in mezzo alla gente! Il rapporto umano è fondamentale per instaurare un buon legame con i datori di lavoro e la Play è un fantastico mezzo per incontrare persone con cui si è parlato solo virtualmente. Tra l'altro è di certo una fiera durante la quale si ha modo di vedersi e parlare con più facilità rispetto ad altre occasioni molto più caotiche come Lucca. Mi ha fatto davvero piacere anche quest'anno vedere tanta gente appassionata e vorrei cogliere l'occasione per ringraziare tutti quelli che mi sono passati a trovare!»

20330_1559215191014563_6757996793412875695_nAndrea Carbone - Presentava "Hawat GdR" - Acchiappasogni: «E' stata un'esperienza che mi ha fatto crescere: quando lavori a un progetto per conto tuo, pensi di aver realizzato qualcosa di unico. Ma quando poi vieni gettato nella mischia, assieme ad altre centinaia di persone che hanno il tuo stesso sogno, è allora che inizi a prendere coscienza che per raggiungere quel sogno bisogna dare tutto se stessi e non smettere mai di crederci. Lo considero un punto di inizio»

claudiocasiniartClaudio Casini - Disegnatore e designer, presentava "Birraaa! Nani e Botti" - Stand Dreamlord Press: «Il Play è in assoluto la miglior fiera di giochi Italiana, seconda solo a Lucca per quantità di gente ma non per qualità dell'evento. Prendo lo spazio da 6 anni e non c'è stato anno in cui sia rimasto deluso dall'organizzazione o dalla quantità di pubblico. Ogni evento ha sicuramente dei punti di miglioramento ma personalmente non saprei cosa migliorare in un evento così ben fatto e organizzato».

Natascia Cortesi - Editor di narrativa e gdr - Sogni di Carta «Il Play è sempre un’ottima occasione per esplorare le nuove realtà editoriali del mondo Gdr, per carpirne le potenzialità e aumentare così il mio bagaglio professionale, in un contesto di incontro e confronto. Il tempo è sempre poco, l’ambiente è frenetico, ma lo scambio di idee e le collaborazioni che si generano in due giorni di fiera, la rendono senz’altro un’esperienza unica.»

1013605_641283512671262_1852324786989022106_nLuca De Marini - Destino Oscuro, Musha Shugyo, Darkmoor - Acchiappasogni: «L'organizzazione del Play diventa sempre migliore. Quest'anno gli effetti si sono visti di brutto! Ho trovato entusiasmante partecipare a Call for Master, esperienza da ripetere. In un pomeriggio ho fatto 4 demo a Darkmoor per una ventina di persone molto felici e divertite! È stato stupendo avere qualcuno che dava una mano mandandoti giocatori a raffica e che, anzi, ti ringraziava perché potevi intrattenere tanta gente! Poi vedere tutti gli autori di Acchiappasogni felici di provare i loro giochi basati su Musha Shugyo o Destino Oscuro è stato bellissimo. Per me, la migliore Modena Play! di sempre!»

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I ragazzi di GdR Tales - Bloggers e Giocatori di Ruolo: «“Festival del gioco” di nome e di fatto: il Play! Modena si conferma un’occasione stupenda per acquistare o provare in prima persona tanto i grandi classici quanto le novità nel mondo del gioco. Da collezionisti e giocatori di ruolo appassionati è una fiera a cui non mancare!»

996678_824172794361845_365906910030851744_nDario Landi - Team Cronache di Populon, presentato proprio a Modena Play: «Abbiamo lanciato un gioco nuovo, per cui ci sono voluti sei anni di lavoro e fra la tante possibili, comunque, la scelta di lanciarlo a Modena Play si è rivelata quella giusta. Un sacco di gente, spazi per far giocare e un pubblico interessato e disposto ad ascoltare.  Meglio di così è dura dura dura»

Matteo Leto - Team Acchiappasogni: «Per me è la prima volta al Modena Play e sono rimasto molto colpito! La locazione dei stand e delle aree di gioco era ottima. Un bel afflusso di gente, molte delle quali interessate a provare demo di GDR in invia di sviluppo, per quel che ho visto. Un altra cosa bella che mi è capitata personalmente è di aver fatto una demo con dei ragazzini che sono rimasti affascinati dal mondo del GDR. Una fantastica fiera!».

Andrea Micaloni - Demo di "Le Olimpiadi di Tellus" - Acchiappasogni: «Sono stato davvero bene alla fiera, perché ho incontrato qualche mio idolo - anche se alla fine non sono riuscito a fare neanche una partita al mio mini-setting».

Paolo, visitatore: «Molti tavoli (a volte non abbastanza per le persone presenti), stand ubicati in modo poco logico, ma nel complesso non così caotico: valutazione prevalentemente positiva per la logistica e la distribuzione. Gli stand dei vari gdr erano molto visibili e facili da raggiungere! Unica critica vera e propria riguarda le miniature (campo per me fondamentale, dato il mio amore spassionato): gli stand che le vendevano erano pochi, i prezzi esagerati (molte miniature sono ritrovabili a meta prezzo sul web)!».

11390228_958227054229002_8973596067532700670_nGabriel Alejandro Pedrini - Demo di "Miti di Korcol" e "West!" - Idee Nomac «al Play si trova tanta roba da avere l'imbarazzo della scelta; ottimi prodotti da provare e ottimi giocatori con cui parlare, un luogo in cui nutrirsi di esperienze ludiche a 360°»

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FOTO DI REPERTORIO - in attesa di foto ufficiali rilasciate dal Modena Play stesso (scusateci ma eravamo davvero impegnati a giocare!).

12027788_778466485612220_4857284890428287292_nUmberto PignatelliGG Studio: «Per chi fa un lavoro come il mio, le convention sono soprattutto un'occasione per vedere le persone con le quale lavori ogni giorno a distanza: al nostro stand c'è sempre aria di festa e tante foto ricordo! I fan non vogliono solo comprare, ma anche comunicarti le loro impressioni e a volte lavori per mesi su un progetto, senza avere il minimo feedback, poi… BANG! alla Con incontri una persona che ti fa domande acute e questo ti da la carica per i progetti successivi. La Play è una convention ancora a misura d'uomo, fatta da giocatori per giocatori. In nessun'altra con c'è lo spazio e in generale il confort che serve: se volete effettivamente giocare, andate alla Play!»

Davide Quaroni - Disegnatore - Acchiappasogni: «L'affluenza è stata anomala: molta più gente il sabato rispetto alla domenica, ma mi ha colpito il loro interesse verso le novità. Molte le demo fatte ai tavoli, anche lunghe – cosa non comune alle fiere! Mi ha fatto piacere vedere anche genitori aspettare con pazienza che i loro bambi provassero i nostri gdr, per poi consigliarli ed accontentarli nell'acquisto. Sono soddisfatto anche dell'organizzazione e, come avrete capito... mi sono divertito un sacco!»

Elia Rampi - Presentava "Souls' Clash", motore DO2 - Acchiappasogni: «Prima esperienza modenese, mi ha lasciato veramente una buona impressione, la Call for Master è un'ottima idea ma ha ancora qualche angolo da smussare»

11755697_729501427173385_2996493662979513393_nRiccardo Rossi - Presentava "Noi/Loro" - Acchiappasogni: «Un'esplosione di gente curiosa e divertita che mi ha soddisfatto tanto per i risultati del gioco quanto per la possibilità di passare due giorni a tirar dadi e chiacchierare con altri giocatori, sullo sfondo di un Play fatto di mille spettacolari possibilità diverse».1932253_807847422594220_3114732903894451513_n

Team MINIG4M3S Studio – Diversi pareri da ogni membro dello stand!

10171107_715629865164658_742680604_nTin Hat Games – Presentavano Lights On, supplemento per #UrbanHeroes«Modena PLAY per noi è forse la fiera più importante dell'anno, perché è lì che abbiamo lanciato la campagna Kickstarter che ci ha proiettati ufficialmente nel mondo del GdR ed è lì che ogni anno festeggiamo, incontrando amici, fan, giocatori, Sceneggiatori e ovviamente altre persone del settore. PLAY è il luogo perfetto per interviste, demo, dimostrazioni e incontri e noi ci troviamo meglio ogni anno, anche grazie al team di Raven Distribution che questa edizione si è superato con una Raven Alley veramente ricca di editori e giochi. Quest'anno poi la ciliegina sulla torta è stata la nostra presenza, in compagnia dei ragazzi di Nameless Land, Le Cronache di Populon e De Rerum Natura a una conferenza sull'autoproduzione moderata da Isola di Illyon dal titolo "GdR Autoprodotto: sacrifici, dolori e soddisfazioni". Non ci resta da aggiungere: ci vediamo l'anno prossimo!»

10906128_423621564460791_7363917792704738608_nAlberto Tronchi – Black Box Games & LuceOmbra - «A Play si respira l’aria della grande fiera, in un ambiente però molto più semplice e conviviale, dove fare demo diventa una piacevole occasione di svago. Il confronto con altri autori, editori e giocatori è estremamente fondamentale e consente di creare quel filo conduttore tra pensieri e persone, che spesso si traduce in un’idea nuova da sviluppare».

10612945_906689759344840_5738392313469461114_nNicola UrbinatiDreamlord Press: «Modena come rete, come collegamento. Con le altre realtà, con i giocatori, con le associazioni, gli editori. Modena come soddisfazione, per le sfide vinte (Caligo) e per quelle in corso (Diktat)».

Francesco Zani - Presentava "DikTat" - Dreamlord Press: «Per me Play significa, al pari con molti altri eventi, creare connessioni e futuri progetti con moltissime persone meravigliose: senza questa risorsa non andrei da nessuna parte. Portare in fiera il prototipo di Diktat, supportati degli amici di Dreamlord Press e dai tantissimi feedback positivi, è stato un grande onore ed una enorme soddisfazione».

Buon giorno cari lettori!

Con oggi inizia la rubrica "L'Artista dietro al GDR", una rubrica dedicata a tutti quelli illustratori che allietano il nostro sguardo mentre sfogliamo il GDR fresco di stampa che tanto avevamo desiderato nella nostra libreria privata. La prima intervista che vi propongo quest'oggi è dedicata ad un illustratore degno di nota, che si è spinto non solo all'illustrazione di manuali, ma addirittura alla pubblicazione di un suo GDR, con un sistema del tutto nuovo, uscito a Modena Play del 2015: Puppet HeresySto parlando di Claudio Casini!

Prima di lasciarvi all'intervista con Claudio, vi voglio ricordare che le immagini, che troverete nel seguente post, ci sono state gentilmente concesse da lui e serviranno a capire la bravura dell'artista, oltre naturalmente ad abbellire la rubrica. 🙂

Di seguito alcuni contatti di Claudio Casini:

Buona intervista!

Artwork di Claudio Casini per Lord of Demons

Storie di Ruolo (SdR) «Ciao Claudio e benvenuto su Storie di Ruolo! Presentati pure!».

Claudio «Ciao a tutti, mi chiamo Claudio Casini e sono un Artista Fantasy. Attualmente collaboro con Dreamlord Press e ho qualche progetto anche personale in campo gdr».

Storie di Ruolo (SdR) «A proposito, curiosando sul tuo sito ho visto molte collaborazioni, già a partire dal 2006... come sei arrivato a questo punto?»

Claudio «Sai, alla fin fine le storie dietro ai disegnatori si somigliano spesso... spero di non essere banale dicendo che, intanto, la passione per il disegno è cominciata da bambino, ma a livello scolastico ho sempre faticato a trovare gli stimoli necessari e a concretizzare quello che volevo fare come disegnatore. A quattordici anni è nato il mio amore cieco per il fantasy che mi ha avvicinato ai GDR e ai wargame. Queste due passioni a un certo punto hanno cambiato la mia vita, anche se inizialmente frequentai un corso come disegnatore di fumetti e provai a diventare un fumettista per quasi dieci anni. Non so se per tutti è così, ma quei dieci anni furono un fallimento dal punto di vista della carriera, perché ero troppo lento ed ero incapace di gestire il bianco e nero... non riuscivo a mediare tra qualità e risultato finale. Mi impegnavo troppo per progetti che alla fine non vedevano luce. Ma questi dieci anni di fumetto hanno influito profondamente sul mio stile come illustratore. E poi, diciamolo, i fumettisti sono dei disegnatori migliori 😎 ».

SdR «Quindi l'incontro con i giochi di ruolo ha impresso un cambiamento?»

«Sì, durante la mia carriera da fumettista già dipingevo le miniature che usavo per giocare ai Warhammer e Confrontation... poi uscì Dungeons & Dragons (la 3.0) e quella fu la vera svolta. Iniziati ad ammirare alcuni artisti e seguendo le loro tracce scoprii che dipingevano a mano utilizzando gli stessi acrilici che utilizzavo già per dipingere miniature. In quel momento capii cosa volevo fare... volevo fare l'illustratore e volevo farlo dipingendo a mano e per il mondo dei giochi (bisogna puntare in alto no?). Avevo delle buone basi a livello di disegno ma di pittura bidimensionale non sapevo niente, zero. Così nel 2004 iniziai da autodidatta a imparare a dipingere. Dopo solo due anni incontrai Massimo Bianchini di Asterion Press a Lucca; mi prese e iniziai a lavorare nel gruppo di Nephandum ed Empyrea. Ti giuro che e a distanza di anni non so ancora perché mi prese. Da quel momento le collaborazioni iniziarono a concatenarsi e io cercavo di imparare quanto più potevo proprio mentre lavoravo - non si impara da soli a dipingere in due anni. Intorno al 2008 iniziai, tramite Phlegyas Art, a progettare miniature: questa è un'altra parte del mio lavoro meno conosciuta, ma che negli ultimi anni mi ha portato grandissime soddisfazioni, lavorando per aziende sparse per tutto il mondo. Intorno al 2010 con alle spalle un po' di pubblicazioni Internazionali arrivò anche la proposta di diventare un insegnante della Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia (con cui tutt'ora collaboro)».

Artwork di Claudio Casini per Puppet Heresy

SdR «E collaborazioni che ricordi con piacere?»

Claudio «​Beh nel 2008 mandai alcune mie illustrazioni a Paizo Publishing... dopo due settimane lavoravo per Pathfinder. E pensa che un mese prima la WOC mi aveva scartato! 😎 Dopo qualche mese uscì il primo manuale in cui oltre al mio lavoro c'era anche il mio illustratore preferito di allora, vale a dire Wayne Reynolds. La vera soddisfazione non fu tanto il fatto di lavorare per un editore così grande​, quanto quella di trovarsi nello stesso manuale del tuo eroe. Fu una gioia indescrivibile».

SdR «Quale soggetto al tavolo di lavoro ti ha particolarmente soddisfatto?»

Claudio «Io adoro Nani e Orchi... per me LORO sono il Fantasy e ogni volta che ho un po' di tempo libero dipingo uno o l'altro».​

SdR «C'è un GDR acquistabile dal sito e creato interamente da te: parlacene!»

Claudio «Ok, ok! [ride] Puppet Heresy inizialmente doveva essere solo un Artbook... diciamo che mi sono fatto prendere la mano. Sono cresciuto con i GDR anni '80 e '90 e mentre ero lì che progettavo creature e nuovi mondi ho detto... perché non farci anche un gioco vintage, alla fine io sono anche questo. Sono stati gli otto mesi più intensi della mia vita lavorativa, ma anche quelli che mi hanno gratificato di più. Il poter esprimere la mia arte senza paletti e vedere che nonostante fosse bizzarra piacesse a molti è stata una bella soddisfazione. Puppet Heresy raccoglie tutte le mie passioni, tutto quello che mi piace... è un po' uno specchio di me insomma».

SdR «Com'è nata la collaborazione con Dreamlord Press

Claudio «​La mia prima collaborazione con Dreamlord fu illustrare il Fate Accelerato, Nicola mi contattò e mi chiese se volevo farlo. Inizialmente l'idea di disegnare in uno stile che non fosse il mio (perché dovevamo ispirarci all'originale) e in bianco e nero fu difficile da metabolizzare. Ma ogni cosa per me è una sfida che ti spinge oltre ai tuoi limiti e ti fa migliorare. Quando lavori con persone che amano quello che fanno le collaborazioni, rimanendo in tema, hanno un aumento di Livello. Alla fine mi divertii molto e la collaborazione con Nicola fu talmente piacevole che nonostante il progetto fosse finito rimase comunque la voglia di poter fare nuovamente qualcosa insieme. Quando mi disse che voleva che curassi per intero l'aspetto grafico di Caligo ne fui subito entusiasta. Alla fine il disegno è solo una parte delle mie competenze in ambito grafico e poter gestire per intero un prodotto è molto stimolante. Nel lavoro spesso capita che chi gestisce i tuoi disegni dopo di te li snaturi (per non dire li rovini)... in un caso come questo se capita so con chi prendermela».

Artwork di Claudio Casini per Fate Accelerato

SdR «Riguardo al tuo futuro e alle nuove collaborazioni nel mondo del GDR?»

Claudio «Da qualche tempo ho iniziato a collaborare con Davide Pignedoli entrando in un duo creativo che si chiama Daimon Games, stiamo adattando Puppet Heresy al sistema Fate e visto che siamo diventati amici praticamente subito: al venerdì sera invece di bere birra e dire stupidaggini, beviamo birra e buttiamo giù idee per GDR. Il primo nostro prodotto che uscirà (spero) al Play quest'anno parla proprio di Birra. L'altro progetto più nell'immediato è Caligo, ambientazione per Fate (PLAY 2016). Poi con Dreamloard Press si pensa anche a tradurre Puppet Heresy per Fate in inglese (è fuori l'alpha per gli addetti ai lavori ma la BETA è a buon punto); la data non si conosce, ma spero entro il 2016 sempre con Dreamloard Press... e infine ho cominciato a lavorare a tempo perso alla seconda edizione di Puppet Heresy in Italiano... tanta carne al fuoco insomma. Basta come preview?»

SdR «Prima di salutarci, qualche consiglio a chi vuole avvicinarsi al mondo dell'arte legato al GDR?

Claudio: Per me il traino è stata sempre la passione... bisogna farsi un gran culo e dovete amare quello che fate, altrimenti non ne varrà mai la pena. Puntate a una cosa e fate solo quella all'inizio, il mercato adesso è talmente specializzato che non puoi permetterti di fare tante cose prima ancora di saperne fare una davvero bene».

SdR «Grazie mille Claudio per le risposte e per il tempo che ci hai dedicato».

Claudio «Grazie a voi per l'intervista e spero di non essere stato troppo prolisso, ma quando parlo del mio lavoro mi faccio prendere dall'entusiasmo!».

Ciao a tutti. Vi scrivo grazie alla bontà dei miei rapitori, che mi permettono di mangiare e bere (esclusivamente lucchese) e di digitare tramite cellulare. Non serve tentare di liberarmi: ormai sono in mano loro da così tante ore che ho sviluppato la Sindrome di Carducci, una particolare forma della più famosa Stoccolma che viene generata solo se i tuoi rapitori ti obbligano a giocare gdr appena rilasciati a Lucca 24h su 24h.
Ma questi sono dettagli della mia vita privata che a voi, lo so, non interessano.
Ergo! Post-Lucca.
Breve e veloce percorso di quanto ho visto-comprato-provato a Lucca in ambito gdr – e tengo fuori quello che mi hanno fatto provare durante il mio rapimento, pensate...

Acchiappasogni

IMG-20151101-WA0005Gli amici dello Stand G37 hanno portato nella mia libreria, finalmente, Darkmoor! Il manuale è di ottima fattura, sia la versione con copertina morbida che quella in copertina rigida. Il contenuto, che già avevo potuto analizzare durante i betatestings, è stato curato nei dettagli e il sistema gira alla perfezione – ne ho anche prova con le giocate di DarkPieces, la mia hack di Darkmoor con cui gioco a One Piece. Darkmoor ha avuto anche una presenza alle Ruolimpiadi 2015, con Luca De Marini nel ruolo di Guida, mentre Francesco ed Elia si sono destreggiati in numerose prove che hanno lasciato soddisfatti diversi giocatori – anche neofiti totali dei gdr.
Oltre a questo, degno di nota anche I Segreti del Chi, espansione per Musha Shugyo che con il suo costo fiera imbattibile significa portarsi a casa centinaia di ore di gioco in più, tra armature potenziate e nuovi simboli!

Raven

IMG-20151101-WA0003Oltre ad aver salutato gli amici di Urban Heroes, lo stand Raven mi ha tentato e infine convinto ad acquistare The Lone Wolf – Il Gioco di Ruolo. Devo dire che è stata un'ottima sorpresa: costo ridotto per la fiera, manuale gratuito in aggiunta (un curioso John Doe GdR che devo ancora leggere) e firma di Joe Dever sulla copertina! Il sistema sembra strutturato molto bene: si comincia con due avventure introduttive che portano piano piano dal classico sistema libro-game fino alle nuove introduzioni, che avvicinano il gioco ai gdr più tradizionali ora in commercio. Vi sono poi altri due libretti: uno dedicato ai giocatori che vogliono proseguire le avventure e potenziare i loro personaggi e uno per le regole avanzate e la narrazione. Insieme a questo si trovano 44 segnalini, una mappa del Magnamund Nord-Orientale e del Sommerlund, flyer riassuntivi del combattimento e dell'equipaggiamento, uno con la panoramica delle regole e dei contenuti (che funge bene da schermo narratore), sei schede precompilate, sei vuote e sul retro del coperchio la Tabella del Destino! Inoltre la scatola è davvero resistente, ne ho trovate altre in fiera di gran lunga peggiori...

Dreamlord Press/Black Box Games

IMG-20151101-WA0001Fate Toolkit si è rivelato un acquisto ideale per gli amanti di Fate! Fornisce numerosi spunti per modificare il sistema e adattarlo alle proprie avventure, così come notevoli riflessioni per game designers che vogliono trasporre qualche avventura di altri giochi in Fate. Il sistema che si evince dalle righe del Toolkit è ben più leggero, veloce e impressionante per genialità di quanto già letto nel base – se proprio non si fosse stati convinti...
Nota d'attenzione massima: ho avuto il piacere di provare Caligo, il setting steampunk che uscirà l'anno prossimo per Fate... ed è una bomba! C'è ancora qualcosa da sistemare, certamente, ma calarsi nei panni di una Nephilim è stato interessante, così come lanciare attacchi telecinetici e pregare gli déi di non perire o impazzire sotto la caligine. Ragazzi, tenetelo d'occhio, davvero!

Giochi Uniti

IMG-20151101-WA0019Ahimé, il preziario dei gdr di questo stand superava di gran lunga le mie possibilità di acquisto. Eppure c'è sempre il Discount Giochi Uniti, a questa fiera posizionato in centro al pad. Carducci con muri neri di legno: ho preso ben due supplementi per Call of CthulhuQuattro Passi nel Terrore e Sulle Orme di Tasthogghua. Inutile dire che erano fondamentali, ho già leggiucchiato diverse parti di entrambi e nel prossimo futuro mi torneranno mooooolto utili...

Chessex

Avrei lasciato giù tutti i miei soldi qui. Vagonate di dadi, pronti per maniaci del lancio, organizzati su più file come una corazzata pronta a distruggere le tue banconote... e un tollone pieno di dadi a basso costo in cui cercare all'interno a mano nuda! Insomma, il paradiso del nerd. Me ne sono tornato a casa solo con 1d6 Cthulhu, svariati dadi per la creazione casuale di cose (grazie GdR Tales per avermeli fatti scoprire) e un doppio set di dadi bianchi per creare i Dadi Dispari che uso in Èlan.

Cosa ho lasciato al Carducci?

Che dire, troppo. C'erano tantissime cose che avrei voluto acquistare, ma il portafoglio già al primo giorno piangeva. Segnalo un Walkthrough che, sebbene di primo acchito non proprio interessante, gli amici mi dicono abbiamo notevoli intuizioni nel gameplay; oltre a questo avrei voluto acquistare il Cypher System, ma era esaurito: The Strange non mi attirava e volevo dare un occhio più generico al sistema di Monte Cook. Sarà per la prossima volta! La Guardia dei Topi non ho avuto tempo e piacere di provarla, mentre diverse novità del campo indie mi si sono rivelate un po' deludenti – ma non ho materiale sufficiente per criticare in merito.

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L'Euro della vergogna: tanto hanno potuto rubare i miei rapitori. Per questo chiedono 10 Milioni di Euro, devono rientrare di tutte le spese lucchesi... xD

Sicuramente, anche l'anno prossimo lascerò tutto il portafogli al Carducci, sempre che si riesca a tornare a Lucca – sebbene divertente ed entusiasmente, con un'atmosfera degna di una fiera, la caoticità dell'evento e qualche piccola delusione nei prodotti guarducchiati mi hanno lasciato un po' l'amaro in bocca.

Ci vedremo alla prossima Lucca? Sicuramente ci vedremo al prossimo ModenaPlay: una fiera che, sebbene abbia i suoi problemi, permette di sicuro una migliore prova dei giochi e una più umana possibilità di chiacchierare.

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