Pulsazione è il titolo dell’edizione italiana di Pulse, un gioco per scoprire storie di Encho Chagas (autore brasiliano, ndr) e vincitore del Game Chef internazionale edizione 2013. Il gioco verrà pubblicato per Play 2020 da Narrattiva, che ringrazio per averci permesso di provarlo in anteprima e recensirlo per voi.
Senza ulteriori indugi, è giunto il momento di lanciare il sasso nello stagno e ritrarre la mano – ma solo per scrivere le mie impressioni sul gioco.
Investigatori Spazio-temporali
In Pulsazione investigherete la complessa catena di eventi e l’intricato susseguirsi di rapporti causali che hanno portato al realizzarsi di un Central Fact, una singola scena fissa nel tempo che verrà delineata e decisa all’inizio della partita. Lo farete nei panni di entità avulse dal continuum spazio temporale e che utilizzano una complicata tecnologia che permette loro di districarsi tra le pieghe del tempo.
Questa caratterizzazione tematica dei propri alter-ego di gioco non è propriamente legata alla fiction, ma piuttosto fornisce una sorta di filo conduttore tra tutte le meccaniche del gioco come succede in un boardgame astratto. Ad esempio nella nostra partita non abbiamo quasi mai agito “in-character”, ma ci siamo limitati a giocare i nostri turni come se fosse una partita di Microscope (gioco con il quale Pulsazione condivide sicuramente parte del feeling al tavolo). Tuttavia tutti gli esempi di gioco sono scritti sempre suggerendo una, anche minima, interpretazione del ruolo dell’investigatore spazio-temporale e si intravede anche un possibile strato di gioco in cui emergono le interazioni tra gli investigatori: certo, se decidete di prendere quella strada dovrete probabilmente scordarvi di far stare la partita in una singola sessione di 2-3 ore, la durata dichiarata del gioco.
Le Pulsazioni e l’Intreccio Temporale
Ogni Evento nel tempo, sia il Central Fact che gli altri che andrete a scoprire durante il gioco, genera delle pulsazioni nel tempo molto simili alle increspature su uno specchio d’acqua. Durante il gioco, di fatto, non farete altro che questo:
- Partendo dall’Evento del turno precedente, tirerete il vostro dado per determinare il numero di pulsazioni che genererete;
- Le disegnerete come cerchi concentrici che si propagano da quel punto;
- Stabilirete il punto esatto da cui principia il nuovo Evento, solitamente in un’intersezione con altre Pulsazioni;
- Investigherete l’Evento, ponendo domande e dando risposte con l’aiuto degli altri giocatori
Un Evento che viene investigato può diventare un Fatto, cioè qualcosa di vero nel continuum spazio-temporale di quella partita. Ciò che rende interessante – e potenzialmente infinita – una partita a questo gioco è il modo in cui ulteriori Eventi e Fatti possono dare una diversa chiave di lettura a tutto il resto, rendendo la storia che si dipana davanti a voi estremamente mutevole ed a tratti bizzarra.
Il Fallimentare approccio umano alla Quarta Dimensione
La mia esperienza con il gioco (che ha generato quello che vedete nella foto di cui sopra) è stata.. dolceamara. Ho apprezzato particolarmente come i continui cambi di prospettiva facevano apparire il Central Fact come una gemma finemente tagliata e soprattutto la sottile ironia che certi non-sense finivano per comunicare. Le vere difficoltà le abbiamo avute con la parte più strettamente cinestetica del gioco, o per essere più precisi quella che riguardava il disegno e la gestione dello spazio. Con il senno di poi, credo che una serie di scelte sbagliate (alcune citate nel manuale, altre no) da parte mia abbiano una grande responsabilità. Di seguito una breve cronistoria di cosa ho fatto, in modo che voi non lo facciate tipo MAI.
La prima cosa che mi ha fregato è stato rimettere a posto casa e trovare un compasso. Mi sono detto che non siamo tutti Giotto e che disegnare una serie di cerchi concentrici a mano, per di più alla stessa approssimativa distanza, poteva rivelarsi complesso (e sì, ci abbiamo provato. E sì, è complesso). Quindi, malgrado il manuale non lo citi, ho utilizzato il compasso.
Il compasso non aveva il sostegno per la china, per cui non ho potuto direttamente tracciare le circonferenze nei colori giusti come il gioco richiede (ogni giocatore ha il proprio colore), ma abbiamo dovuto ripassarle. Questo ci ha probabilmente fatto perdere più tempo del normale nel disegno, ma ci ha evitato di impazzire.
Il vero problema è che usare il compasso per la Pulsazione attorno al Central Fact mi ha portato involontariamente a creare Pulsazioni molto vicine.
Con un “campo da gioco” iniziale così affollato non abbiamo potuto annotare domande e risposte relative agli Eventi direttamente sul foglio come il gioco suggerisce,ma abbiamo dovuto ricorrere all’alternativa consigliata di utilizzare dei Post-It.
Il risultato è, dopo i primi round, eravamo costretti a staccare tutti i Post-it dal foglio di gioco ogni volta che dovevamo disegnare. Per farla breve: utilizzare i Post-It è una PESSIMA, PESSIMA idea.
In definitiva, non è stata una partita priva di intoppi. Il tipo di narrazione condito dai plot-twist spesso assurdi che si formavano mi piaceva, ma i rallentamenti logistici e la confusione hanno più di una volta completamente spezzato il ritmo del gioco portandoci a perdere il momentum adatto per costruire uno sulle idee dell’altro e far fiorire la storia coralmente.
Di conseguenza, ecco quello che mi sento di consigliarvi per affacciarvi a questo gioco (o quantomeno quello che proverò a fare io la prossima volta che lo giocherò):
- Giocate su un foglio che sia almeno 50cm x 50cm o anche più grande.
- Munitevi, se possibile, di un compasso con adattatore e prolunga (li trovate su Amazon facilmente) e di un righello; di pennarelli a punta fine o trattopen colorati; di biro e matite per scrivere il testo.
- Se vi preparate a facilitare il gioco disegnate le Pulsazioni del Central Fact in anticipo. Se usate un foglio 50cm x 50cm potete disegnare la Decima Pulsazione, la più esterna, con un diametro di 24cm e mantenendo un intervallo interno di 2,4cm;
- Non utilizzate MAI MAI MAI i Post-It. Scrivete tutto sul foglio, cercando di stare il più stretti possibile.
- Spingete sulla parte di “ruolo” dell’Investigatore Spazio Temporale per riempire quegli inevitabili momenti di downtime che avvengono quando un giocatore si trova a dover disegnare più di 5 o 6 Pulsazioni.
Ultima e doverosa nota in questa direzione: l’editore italiano è consapevole delle difficoltà date dal disegno, pertanto è altamente probabile che la versione del gioco italiano avrà delle migliorie in tal senso. Vi invito a seguire i canali di Narrattiva per avere notizie più precise quando verranno annunciate.
Pulsazioni wireless (bonus track)
C’è una buona probabilità che questo gioco non sia stato pensato per essere giocato in remoto tramite i consueti mezzi online. Tuttavia l’argomento è attuale, e fortunatamente la tecnologia ci può venire in aiuto.
Se dovessi giocare questo gioco online, utilizzerei Google Drawings. Ci sono due essenziali punti a favore dello strumento: il primo è che, come tutti i prodotti Google Suite, permette modifiche condivise ed in tempo reale; il secondo è la possibilità di giocare con scala, note e caselle di testo per ordinare “su più livelli” pulsazioni e annotazioni. Il lato negativo più grosso è che non è uno strumento di disegno tecnico, pertanto fare cerchi concentrici non è sempre immediato. Se qualcuno mai deciderà di giocare questo gioco online, fatemelo sapere: sono molto curioso di sapere che soluzioni adotterete.
Pulsazione, come gran parte degli StoryGame, richiede pochissima preparazione, ha ruoli simmetrici ed è quindi senza un Game Master, e dà il meglio di sé in una serata con una buona compagnia. Il manuale include inoltre diverse hack che sfruttano l’intelaiatura base del gioco per creare qualcosa che abbia un feeling diverso: dal dal party game a Una Notte da Leoni, fino a un modulo apposito per integrarlo nella campagna di un più tradizionale gioco di ruolo fantasy.
Alla Prossima,
Edoardo
Una risposta su “Pulsazione: Recensione Giocata”
Se devo essere sincero, non ho mica capito come funziona…
Ciao 🙂