Prendiamo la questione di petto: come mai fare una recensione di Pigsmoke, il Powered by the Apocalypse edito in Italia da Space Orange 42, se siamo stati noi di Storie di Ruolo a tradurlo? La risposta è molto semplice: perché siamo Giocatori di Pigsmoke prima ancora che i suoi traduttori. Nel 2017 abbiamo fatto una campagna con Edoardo come Maestro di Cerimonie, con una storia che ancora adesso perseguita noi giocatori — Babilonesi inclusi e so che molti di voi vogliono sapere MA LA FERITA E’ ANCORA APERTA.
Ma dove è ambientato Pigsmoke?
Pigsmoke promette un gioco parodistico e/o dark humor attorno ad una semplice idea: c’è un’Accademia di Magia americana, la migliore tra tutte, e voi siete parte del suo corpo docente. Di Pigsmoke sappiamo poco prima di iniziare il gioco e, tutti insieme, tratteggeremo i dettagli del Campus, del Rettore e del Corpo Docente; in questo modo potremo avvicinare l’ambientazione alle nostre esigenze come giocatori, al contempo evitando di dover aprire mille volte il manuale — perché Pigsmoke è nella nostra mente e sui nostri appunti.
Ci sono comunque dei punti fissi all’interno del manuale, come è ovvio che sia. Ad esempio, la Magia ha due regole imprescindibili da cui è impossibile svincolarsi, il Campus ha dei costrutti che lo proteggono e al contempo permettono al Terribile Rettore di mantenere l’ordine e, un po’ come in tutte le storie di magia contemporanea, l’Università di Pigsmoke deve rimanere nascosta agli occhi dei mortali e, tra di essi, dei cacciatori di streghe. Insomma, tutti i “cliché” del genere sono presentati in modo da essere non un punto di arrivo, ma un punto di partenza con cui riempire le proprie campagne di nuovi dettagli, secondo l’adagio di molti giochi di ruolo contemporanei per cui è bene essere banali all’inizio, perché s’è sempre tempo per approfondire. Infatti, nella nostra campagna ci siamo ritrovati in contesti ed eventi molto distanti da quelli tratteggiati nel manuale (Babilonesi inclusi).
Pigsmoke è quindi un’idea semplice, certo, ma non banale. Infatti, la maggior parte delle volte che a qualcuno di noi viene in mente un gioco su maghi nell’epoca contemporanea il paragone è subito con Harry Potter, ma dover interpretare degli studenti-maghi può essere difficile e castrante in termini di storie che si possono partorire. Invece, spostando il focus del gioco sui professori si ottiene un doppio beneficio: da un lato rimane tutta una enorme fiction di riferimento sia magica (la McGranitt e Piton, Pearl Sunderland o Henry Fogg di The Magician e tanti altri) che umana (chi ha fatto l’università o ha amici universitari potrà infatti prender spunto dal mondo reale); al contempo le potenzialità dei personaggi sono molto più di quelle di giovani maghi e, quindi, le storie a riguardo si sprecano.
Questo è uno dei punti di forza di Pigsmoke: vi poterà in un mondo familiarmente fantastico e vi farà scoprire quanto può essere vicino alla più straordinaria, bizzarra e asfissiante quotidianità; per intenderci, più che mettervi davanti all’incanto del soffitto stellato della Sala Grande, vi farà provare cosa vuol dire trovarsi ad aggiustare la pioggia incessante, nel vostro ufficio al ministero, quando quell’incantesimo meraviglioso si rompe. (Harry Potter e i Doni della Morte, Cap. 12, pag 227-228).
Che tipi di personaggi ha Pigsmoke?
Come avrete capito, i Personaggi di Pigsmoke sono dei Professori di Magia che devono… fare ciò che fa un comune professore! Insegnare, minacciare studenti, fare ricerca (sul campo), finire nell’Ala Medica a farsi guarire dai morsi di lupi mannari. Insomma, le solite cose no? A seconda del Ruolo che volete ricoprire nella storia, il vostro professore può incutere timore come il classico Barone che boccia tutti oppure può essere uno Scansafatiche di prim’ordine.
I Ruoli mi hanno molto ricordato gli archetipi degli studenti delle superiori, ma questo perché (come mi ha ben spiegato Edoardo) sono gli stessi di ogni lavoro d’ufficio o d’azienda — e per questo tra le ispirazioni del gioco l’autore Chris Longhurst ha inserito anche The Thick of It, che con la magia non c’entra molto. Insomma, non ci vuole molto per capire che se volete interpretare il collega che continua a soffiarvi gloria e fama dovete scegliere come Ruolo quello del Fenomeno o dello Sciacallo.
In aggiunta, sta a voi scegliere il Dipartimento a cui volete che il vostro professore appartenga: Vita e Morte, Magie e Illusioni, Artefatti e Reliquie… c’è l’imbarazzo della scelta! Ogni Dipartimento “colora” il ruolo del vostro personaggio e vi permette di descrivere lo studio, l’aula e il tipo di problemi che affastellano la vostra giornata.
Ruolo e Dipartimento formano insieme la “Scheda del Personaggio”. Ognuna delle due parti della scheda fornisce una serie di capacità chiamate Mosse, esclusive per Ruolo e Dipartimento; inizierete con un insieme ridotto di Mosse dei Libretti, mentre le altre potrete acquisirle durante l’avventura. In aggiunta, ogni personaggio può accedere (come nella tradizione dei Powered by the Apocalypse) a una serie di Mosse Base. Ed è qui che si nota la genialità dell’adattamento di Longhurst…
Che gioco è Pigsmoke?
Pigsmoke è un Powered by the Apocalypse, ovvero un gioco sullo stesso motore del suo antesignano Apocalypse World. Come molte hack (termine tecnico) del sistema, Pigsmoke ha visto una campagna crowdfunding su Kickstarter per essere pubblicato in lingua inglese — a cui Edoardo a partecipato come backer. Spesso chi conosce già i PbtA ha il timore delle varie hack, che da un lato possono essere troppo distanti dal sistema e pertanto poco performanti, ma altre volte troppo vicine all’originale con la conseguenza di creare un certo attrito tra ambientazione e sistema.
In questo caso, Pigsmoke fa un ottimo lavoro perché adatta il sistema al suo setting, introducendo un insieme di barre su cui registrare l’avanzamento di diversi “status” del nostro Personaggio: dal classico esaurimento che colpisce studenti e lavoratori nell’ambito della didattica, alla barra della ricerca (si sa che i professori rincorrono sempre scadenze per pubblicazioni!), all’agognato arrivo della Cattedra Fissa ottenuto dopo un certo numero di Scatti d’Anzianità. Questo intrico di contatori, ben organizzato sulla scheda e chiarito dalle regole, non solo non appesantisce il gioco, ma sostituendo la meccanica degli Orologi (ora anche presente in Blades in the Dark e affini) rende un’atmosfera… più in linea con l’ambientazione!
Ancora maggiore è l’attenzione alle Mosse Base, che spesso nelle hack dei PbtA lasciano a desiderare: uno non vorrebbe vedere una Mossa come Agire sotto il Fuoco in un mondo che non ha legami con l’azione fisica e la guerra. Ed è proprio ciò che fa Pigsmoke! Evitando quindi un adattamento 1-a-1, il gioco propone mosse ben incastrate nell’ambientazione come Insegnare, Pubblicare, Richiedere Attrezzature — perfino Riempire Scartoffie che si usa quando devi trattare con la burocrazia universitaria! I PG possono farsi male quando cercando di compiere azioni fisiche, perché non sono mica Rambo. L’unica Mossa “fisica” è infatti “Ricercare” sul Campo ed è qualcosa che lascia comunque dei segni — poi guariti dall’Ala Medica oppure tramutati in esperimenti.
Insomma, non avrete problemi a giocare con Pigsmoke perché le regole consegnano esattamente la premessa del gioco: storie su Professori Magici alle prese con problemi magicamente burocratici e universitari (nonché quotidiani).
Uno sguardo al Maestro delle Cerimonie di Pigsmoke
La stessa attenzione che Longhurst impiega per le Mosse Base e i contatori è messa nel lato del Maestro di Cerimonie, il master dei PbtA. Per questo ruolo l’autore ha reinterpretato gli Intenti e i Princìpi classici del sistema di Apocalypse World, ancorandoli all’ambientazione e introducendo quindi procedure come Sottolinea i dettagli eccentrici e Bilancia l’ordinario con il soprannaturale accanto ai classici dei PbtA.
Anche le Mosse dell’MC, che vengono scagliate contro i Personaggi quando falliscono, sono adeguate all’ambientazione, proponendo cose come Consuma il loro tempo (unica perché solo in Pigsmoke esistono le Mosse Estenuanti, che consumano tempo prezioso) o Fagli tenere una lezione, ma anche creando un’ottima spiegazione della differenza tra Mosse Clementi e Mosse Severe — nonché nuove procedure per usarle.
Infine, un elemento che sicuramente piacerà ai veterani dei PbtA è un certo ritmo che le regole danno alla narrazione. Ovviamente in questo aiutano i vari contatori, ma specialmente le Mosse (Base e dei personaggi) che contengono la meccanica della Costrizione. Essa permette di utilizzare certe Mosse che controllano le azioni degli altri personaggi non solo contro i PNG, ma anche contro i PG, ma ponendo i giocatori di fronte ad un bivio: possono accettare la Costrizione e segnare Esperienza, oppure non accetterla e agire liberamente.
Questo non solo rende interessante la possibilità di un player-vs-player all’interno di una sessione, ma accettando diverse Costrizioni accelera l’acquisizione dell’esperienza, rendendo il gioco vibrante e rapido — elemento necessario, visto che il tempo è una variabile importante del gioco, strutturato sulla base dei semestri universitari.
La Recensione di Pigsmoke è finita: andate a fare i compiti, stolti!
Bene, cos’altro dire del prodotto? Oltre ai fantastici artwork di Jacqui Davis (davvero in linea con il progetto), il manuale contiene tutte le regole per gestire le Minacce, la Prima Sessione e il futuro della campagna, consegnando ai giocatori tutto il materiale utile per partire anche se non si conoscono i Powered by the Apocalypse. Anzi, l’assenza di alcune meccaniche classiche del genere, o la loro riproposizione sotto mentite spoglie, aiuta sia i giocatori che il Maestro delle Cerimonie ad entrare nel mood giusto per ruolare senza grosse problematiche. Un gioco che consigliamo a tutti coloro che vogliono fare un passo oltre al “primo GDR“!
Alla prossima!
Daniele Fusetto a.k.a. Spirito Giovane