Quickstarter, quickstart, guida rapida o guida introduttiva. Questo supplemento che preannuncia il gioco ed i suoi contenuti ha spopolato sul mercato italiano nello scorso anno e mi posso sbilanciare dicendo che diventerà probabilmente un must have per le pubblicazioni di un certo spessore in ambito gioco di ruolo. Ho deciso di inaugurare l’anno nuovo con una serie di articoli sulle varie tipologie di quickstarter per analizzarne le differenze ed i punti in comune. Cominciamo da Hope&Glory, un’ambientazione ucronica per Savage Worlds attualmente in campagna di crowdfunding.
Dopo la Catastrofe, la Speranza
Nel 1852 un cataclisma dai tratti biblici devasta il mondo occidentale così siamo portati a conoscerlo facendolo piombare in un’inverno permanente e mortale: ma sono passati cento anni dalla catastrofe e l’umanità è sopravvissuta.
Hope&Glory e la sua ambientazione, già dalla premessa, parlano chiaramente di un’epoca fantastica ed avventurosa di rinascita dove uomini e donne osano per la fame di grandi imprese. In questa guida introduttiva il secolo di ucronia è schematicamente presentato con una linea cronologica che elenca gli eventi salienti dal 1852 in poi come quelle alcuni libri di storia mettono all’inizio dei capitoli.
Questo è il primo punto a favore per questa quickstarter. La linea cronologica è una concentrazione enorme di informazioni sintetiche che comunica al lettore la vastità dell’ambientazione completa senza bisogno di stilare intere pagine di un riassunto ad hoc o dover impegnare artwork adeguati.
Una trattazione invece più profonda ed ugualmente interessante viene fatta per l’oggi di Hope and Glory, datato 1967. Gli elementi più salienti e iconici del setting vengono presentati unendo un artwork ad un testo di colore in una vera e propria carrellata di frammenti spettacolari che ricorda molto un trailer di un film – o almeno, questa è l’impressione che ho avuto scorrendo velocemente il file digitale della quickstart.
I testi di colore danno ancora una volta la sensazione di leggere la parte introduttiva di un capitolo: non sono sicuro che anche questi testi siano presenti in questa forma nel manuale, ma non mi stupirei nel ritrovarmeli effettivamente come intestazione dei capitoli.
Il secondo punto di forza di questo prodotto è come tutti i suoi elementi spingano in modo coeso nel presentare l’ambientazione, senza contraddizioni. Gli artwork e le citazioni inserite tra le pagine non possono fare a meno che richiamare un estetica propria del grande Romanzo di Avventura del Diciannovesimo secolo ed autori come Verne, Salgari e Stevenson. É subito chiaro come l’ambientazione non si limiti a celebrare il genere in maniera pura (come ad esempio succede ne I Viaggi Straordinari), ma introduce elementi ucronici di netta ispirazione steampunk. L’estetica dello steampunk è inserita in molti dettagli degli artwork, ma soprattutto permea totalmente il layout con il quale questa quickstart è stata realizzata.
La Gloria di un Mondo Selvaggio
Hope&Glory è un Mondo Selvaggio, ovvero un’ambientazione per il sistema generico di Savage Worlds. Tale scelta ripaga particolarmente in fase di quickstart dal momento che ci permette di demandare le regole base del gioco ad un sistema già conosciuto e concentrarsi su quello che rende veramente peculiare il particolare setting.
Gli elementi meccanici presentati infatti sono davvero pochi e contenuti, inutile girarci attorno: se il lettore si aspetta di trovare qualche sottosistema particolare per gestire delle peculiarità d’ambientazione rimarrà moderatamente deluso.
Ancora una volta però, gli elementi meccanici introdotti spingono a comunicare il flavour ed il gusto di Hope and Glory. E così abbiamo Vantaggi di Combattimento Kalari, arte tipica del Raj; regole sulle protesi meccaniche che rinforzano enormemente l’elemento steampunk; un paio di mostri iconici delle fredde e mortali regioni settentroniali.
L’immancabile: una Avventura Plug ‘n Play
L’elemento costitutivo e se vogliamo centrale di ogni quickstarter è l’avventura prefatta che dovrebbe, almeno a livello ideale, permettere di provare il gioco su campo. Hope&Glory non fa eccezione e dedica circa metà delle sue 64 pagine a “L’uomo che voleva farsi da solo”.
Prima di continuare, premetto che non ho avuto modo di giocare questa avventura – ho però trasformato di questa necessità virtù, come vi spiegherò più avanti. Tenete quindi presente che le mie impressioni sono volutamente limitate alla lettura.
L’avventura ha uno scheletro semplice in tre atti che rischia probabilmente di essere travolto da giocatori particolarmente esuberanti, ma che di contro comunica un certo grado di solidità ed una certa onestà di premesse. “L’uomo che voleva farsi da solo” serve a facilitare il Game Master nel comunicare ai suoi giocatori le atmosfere di Hope&Glory, ed in questo non credo possa deludere: nell’avventura infatti c’è un po’ tutto, dallo steampunk (si svolge su un’aereonave dirigibile), alla nobiltà avventurosa, per finire con una sana dose di mistero e passando addirittura dai pirati.
Ci saranno sicuramente occasioni per combattere, come alcune per districarsi in peripezie sociali.
Nell’avventura vengono anche introdotti ulteriori nuovi elementi d’ambientazione, ma, a differenza della prima parte, manca quel ricercato connubio tra testo, artwork e layout per comunicare un preciso flavour. In generale la seconda parte, questa dell’avventura, è stata quella meno piacevole da leggere – particolarmente legittimo, dal momento che si tratta della componente che deve essere apprezzata al tavolo giocando.
In ultimo, da segnalare che questa avventura non ha con sè veri e propri personaggi pregenerati. Sono presenti quattro archetipi di personaggi iconici accompagnati da un background generico, cosa che permette effettivamente di giocare stampando solo le ultime pagine, ma mancano elementi specifici come il nome del personaggio oppure un background specifico.
Per la mia esperienza in materia di quickstart questo è un dettaglio particolarmente peculiare e che categorizzo sotto lo strano – anche perché dopo aver giocato a Lady Blackbird fino a consumare la mia copia apprezzo veramente tanto un buon character design.
Cosa mi aspetto da Hope&Glory?
Fino ad ora abbiamo parlato della quickstarter come prodotto a se stante, tralasciando appositamente il suo scopo primario: quello di introdurre (e perché no, invogliare ad acquistare) il gioco vero e proprio.
Quindi, cosa mi aspetto da Hope&Glory dopo aver letto il quickstarter? Sicuramente un’ambientazione articolata e ricca, che pur rifacendosi ad un’immaginario conosciuto – quello dei romanzi d’avventura – nasconde tanti elementi peculiari e spunti per le avventure.
Mi aspetto un Savage Worlds molto poco alterato nel suo flavour principale, ma con una serie di opzioni per Vantaggi e Svantaggi che vadano a rinforzare i punti salienti del setting. Piccola digressione: ritengo la scelta di lasciare il sistema di il più inalterato possibile particolarmente vincente. Savage Worlds, in sostanza, rende molto bene per dipingere avventure con protagonisti parecchio sopra le righe e pieni di risorse – esattamente come gli avventurieri di Jules Verne ed altri scrittori contemporanei.
Venendo al manuale come prodotto editoriale mi aspetto un layout fortemente evocativo (magari anche in base ai capitoli) e ad un comparto di artwork con uno stile abbastanza classico, probabilmente dominato da personaggi e scene d’azione piuttosto che da campi lunghi e immagini evocative.
In conclusione, credo che questa quickstarter possa effettivamente rendere giustizia al prodotto finito che saranno i manuali di Hope&Glory: soprattutto la coesione degli elementi di questa guida introduttiva lasciano presagire un gioco coeso e bello da fruire e da scoprire.
Unico appunto da fare è l’avventura, per la quale personalmente avrei preferito che venisse sacrificata un po’ di “giocabilità” per renderla fruibile e di impatto come il resto del documento.
Se queste riflessioni vi hanno incuriosito e volete farvi un’opinione di prima mano (e dovreste! mai fidarsi di un unicorno!) potete scaricare la quickstarter di Hope&Glory iscrivendovi alla newsletter di Space Orange ed ottenerla gratuitamente: nel caso lo facciate, sono curioso di sapere cosa ne pensate.
Ed è tutto per questa prima puntata di Quickstarter. Ci vediamo alla prossima, con… Vampiri: La Masquerade – Mostri!
A presto
Edoardo
2 risposte su “Hope & Glory: Quickstarter”
Io ho Savage Worlds in PDF ma non sono mai riuscito non solo ad usarlo ma neanche a capirlo in fondo. Più che a fare personaggi sopra le righe a me sembra fare personaggi “vorrei ma non posso”. Gli esempi sul manuale sono la cigliegina sulla torta: non ce ne uno che riesca in qualcosa!
Ciò detto, ho letto il Quickstart. L’ambientazione sembra interessante, ma la parte “meccanica” mi ha dato la stessa impressione del manuale base: “vorrei ma non posso”. Mi sbaglierò…
Ciao 🙂
Ciao Red, e buon anno!
I Personaggi di Savage Worlds sono eroici nella misura in cui hanno dalla loro i Benny, che se spesi incrementano enormemente le loro probabilità di fare cose epiche. Senza questa spesa i personaggi di livello novizio effettivamente arrancano un po’, ma credo sia parte dell’esperienza del gioco.