Probabilmente avrete già sentito nominare il motore di gioco Destino Oscuro (in breve DO), creato dal designer Luca de Marini e alla base di molti titoli dell’etichetta Acchiappasogni, come Cielo Cremisi e Darkmoor: in particolare tanto Le Notti di Nibiru, del nostro collega Daniele, quanto Augusta Universalis ne utilizzano una nuova iterazione perfezionata, Destino Oscuro 2 (o DO 2). Orbene, Acchiappasogni si accinge a lanciare il Kickstarter di Dragon Fighters: Advanced Musha Shugyo, la nuova edizione riveduta e corretta di Musha Shugyo RPG, un vecchio cavallo di battaglia della linea DO, creato da De Marini stesso e Alessandro Costella. Come in tutti i Kickstarter di pregio usciti nell’ultimo paio d’anni, Acchiappasogni ha rilasciato un quickstarter (o quickstart, o guida rapida, o guida introduttiva) del suo nuovo gioco, e dove c’è una guida introduttiva arriviamo noi di Storie di Ruolo a sviscerarla per voi.
Dalla sala giochi al tavolo da gioco
In passato ci è capitato di trattare di giochi di ruolo cartacei che presentano punti di contatto tangenziali con i videogiochi di ruolo (penso a Ryuutama) o che ne ricavano estetica e archetipi narrativi (si veda Tales of the Broken Islands, che vi ricordiamo potete scaricare gratuitamente dal nostro sito), ma Dragon Fighters: Advanced Musha Shugyo fa dell’ispirazione videoludica la sua stessa ragion d’essere: il nuovo gioco di Acchiappasogni, infatti, è dichiaratamente progettato per trasporre in formato analogico i picchiaduro a incontri, quel nobile genere di videogiochi che simula incontri di arti marziali varie, dalla boxe alla scherma sino al karate, con una predilezione per quelle fantasiose a base di proiettili d’energia, calci volanti che fanno levitare, telecinesi, criocinesi e altre amenità. Dai tardi anni Ottanta a oggi i picchiaduro a incontri rappresentano una fonte di gioia e di scambi d’improperi in molte famiglie, inclusa la mia, ma tutti noi estimatori sappiamo bene che non si tratta decisamente di giochi dalla componente narrativa preminente: è vero, tutti i grandi franchise, da Street Fighter a The King of Fighters sino a Tekken e Soul Calibur, presentano delle intricate lore, ma le portano avanti nei filmati d’intermezzo fra una partita e l’altra, non tramite il gameplay – il cuore di tutti questi giochi è se mai la sfida di ingegno e riflessi insita nel concatenare mosse e contromosse, per penetrare la guardia dell’avversario e ridurlo al KO: è il godimento delle parate all’ultimo secondo, delle lunghe sequenze di colpi inarrestabili e della raffica di ceffoni inferte a tradimento.
Consci di ciò, De Marini e Costella hanno evitato di creare un regolamento drammatico e teatrale con cui sviscerare la vita interiore di un cast di atleti (genere di GDR che in effetti esiste): sin dal primo paragrafo delle sue 23 pagine (18 di versione demo e 7 di inserto pubblicitario) il quickstarter di Advanced Musha Shugyo esplicita che in questo gioco i PG sono super-artisti marziali che vagabondano per il mondo in cerca di degni avversari con cui misurarsi, ricalcando così la trama media dei videogiochi di riferimento: lo stesso titolo Musha Shugyo (武者修行) in lingua giapponese vuol dire “pellegrinaggio del guerriero” atto a perfezionare la propria tecnica.
Create your fighter!
Il grosso della guida copre la creazione dei personaggi, che si focalizza, prevedibilmente, sulle loro abilità marziali: ogni lottatore è contraddistinto da un ammontare di Punti Vita (PV) e dalle 3 Caratteristiche di Rapidità, Attacco e Difesa, cui si aggiungono due riserve di valuta spendibile: i Punti Azione (PA) determinati dalla Rapidità e i Punti Speciali (SP) accumulabili secondo uno dei 5 Metodi di Guadagno (che vanno dal successo nelle mosse difensive alla commutazione di Punti Azione); le Caratteristiche sono essenzialmente dei bonus statici da +1 a +6 che si sommano ai tiri di d6, i PA e SP si consumano durante gli scontri per attivare le varie manovre di lotta. Queste ultime si distinguono fra le mosse generiche accessibili a tutti i combattenti (Attacchi, Spostamenti, Salti, eccetera) e quelle che ogni giocatore crea ad hoc per il proprio combattente: 3 Tecniche Speciali e 1 Super Tecnica. Le Tecniche rappresentano, per l’appunto, le mosse speciali che nei picchiaduro si eseguono con appositi input di tasti, quali l’Hadoken di Ryu o il Senpuretsuzan di Hahomaru, e si creano combinando assieme alcuni dei 13 Simboli – effetti meccanici discreti che spaziano dal lancio in aria del nemico (Scaglia) al colpo a lungo raggio (Distanza) fino alla parata che restituisce il colpo al mittente (Riflette). Il meccanismo dei Simboli è un marchio di fabbrica del sistema Destino Oscuro e rappresenta il punto focale del crunch di Advanced Musha Shugyo: sta al giocatore creare decidere se creare Tecniche variegate e ottenere un lottatore “coltellino svizzero” o se specializzarsi in uno stile super-focalizzato sull’attacco a raffica o la difesa impentrabile.
Round 1 – Fight!
Spostandoci sulle regole effettive, il quickstarter si limita scientemente a esporre solo la gestione dei tiri di dado fondamentali, escludendo le componenti necessarie a strutturare le sessioni e a giocare in più di due partecipanti. In primo luogo, la gestione delle scene “recitative” in cui i lottatori viaggiano, chiacchierano e si allenano (come nelle cinematiche videoludiche) è regolata con l’Oracolo: un elementare tiro di dado secco che determina il risultato finale di un’azione, secono la classica gradazione “No e…”, “No”, “No, ma…”, “Sì, ma…”, “Sì” e “Sì e…”. Il grosso del regolamento si concentra, giustamente, sui combattimenti fra il personaggio principale e lo sfidante del giorno, gestiti con un intuitivo sistema di turnazione alernata e di consumo di risorse: nel proprio turno ogni lottatore spende i propri PA per eseguire una sequenza di mosse comuni e/o di Tecniche Speciali, dopodiché determina l’esito di ciascuna manovra contrapponendo un proprio tiro d’Attacco a un tiro di Difesa dell’avversario; i colpi andati a segno tolgono Punti Vita al difensore (le Tecniche infliggono danni maggiorati) e le sequenze ininterrotte di attacchi a segno permettono di ottenere SP aggiuntivi – essi vanno spesi per applicare ai tiri bonus o malus particolarmente potenti e per eseguire la Super Tecnica, che sul piano meramente matematico può benissimo ribaltare le sorti della lotta. Questa struttura ha un evidente feeling da gioco da tavolo German, dato che è cruciale per entrambi i giocatori calcolare con attenzione gli incastri fra le proprie mosse: è più conveniente infliggere ora una raffica di attacchi brutali, oppure investire un’azione per sganciarsi dall’avversario? Meglio spendere un SP per fermare la sequenza di colpi in arrivo, o sperare di resistere e rendere la pariglia nel proprio turno? Insomma, il tipo di ragionamento che un picchiaduro digitale richiede di svolgere nell’arco di millisecondi, ma dilatato nei ritmi di un gioco cartaceo.
A new challenger wants to learn!
A fronte di una quantità apprezzabile di regole puramente meccaniche, il quickstarter è piuttosto povero di materiali per giocare una partita demo: non ci sono procedure per strutturare una sequenza di battaglie né le regole minime per giocare nel ruolo di Guida (cioè di Game Master). Di conseguenza, è possibile imbastire solo degli scontri Versus 1 contro 1, o con personaggi creati ad hoc o con i tre combattenti pregenerati (due compresi nella guida e uno disponibile a parte), ciascuno dei quali esemplifica una possibile tipologia di build e (almeno secondo i miei calcoli) traspone in Advanced Musha Shugyo un archetipo meccanico tradizionale dei picchiaduro: abbiamo quindi un rushdown che mira a soverchiare il nemico con raffiche di attacchi assai potenti, prima che questi possa passare all’offesa; uno stonewall che incassa agevolmente l’offensiva avversaria e risponde con pochi colpi mirati; una zoner che impedisce al rivale di chiudere le distanze tempestandolo di attacchi a lungo raggio, e in più gioca liberamente sul consumo di SP. La varietà dei tre lottatori è sicuramente apprezzabile, per quanto non compensi una certa povertà di indicazioni sulle sintonie potenziali fra le mosse (soprattutto nel caso di contrattacchi e affini): prima di provare a creare voi degli artisti marziali, pertanto, fate meglio a impratichirvi con quelli già pronti.
Cosa mi aspetto da Dragon Fighters: Advanced Musha Shugyo
Mi aspetto ciò che il quickstarter promette nella sua sezione promozionale: un regolamento da gioco da tavolo german che trasponga la tattica elaborata dei picchiaduro sulle tempistiche più rilassate del gioco analogico, e in più la integri con una dimensione di gioco di ruolo – così da emulare e celebrare le trame ingenue di karateka e spadaccini in cerca della perfezione formale e/o della vendetta sul malvagio maestro rinnegato. O di maestri rinnegati con un occhio solo e/o posseduti da un demonio che conquistano il mondo.
Mi aspetto una struttura di procedure robusta e modulare, che supporti con successo tutte le varie modalità di gioco promesse: con Guida e masterless, Versus a squadre e in coperativa, in solitario contro avversari parzialmente automatizzati e parecchie altre ancora. Una varietà già rara nei giochi da tavolo puri e a maggior ragione nei GDR, e quindi motivo di grande interesse tecnico.
Per quanto il quickstarter sia un po’ magrolino, ho delle buone aspettative per Dragon Fighters: Advanced Musha Shugyo, e sono estremamente curioso di scoprire la campagna completa del Kickstarter, che sarà lanciata il 30 aprile; se, come mi aspetto, il gioco si dimostrerà meritevole, dovrò imbarcarmi anch’io in un pellegrinaggio del guerriero!
Alla prossima gente, e ricordate:
“You must defeat Sheng Long to stand a chance!”
Ivan