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10 Lezioni da 2 anni di GDR al Buio

Ebbene sì. Sono due anni circa dall’inizio del GDR al Buio, o meglio da quel fatidico giorno di fine giugno in cui ebbi la MALSANA idea di segnare su un pezzo di carta le parole “gdr” e “buio” assieme. Quel pezzetto sarebbe poi tornato alla luce a settembre del 2016 e il resto è storia.

Un breve background

Il GDR al Buio è diventata un’iniziativa stabile ed esplosiva, nonché rapida ad espandersi. Siamo partiti a Pavia con questo modello di gioco, “entri, ti siedi e giochi”, che è molto semplice da spiegare: non sai che gioco giocherai o con chi giocherai, ma sai che ci sarà un gioco pronto per te.

La prima volta del GDR al Buio andò benissimo: non venne nessuno. Imparai che il martedì pomeriggio e l’improvvisazione non bastano, ma scoprii che il gestore della fumetteria SuperGulp di Pavia considerava la mia idea una di quelle buone e, nonostante fosse un amico di adolescenza, era importante la sua opinione per me.

Edoardo è saltato sulla macchina in corsa così presto che lo considero un co-fondatore del Buio ed è solo grazie a lui che possiamo parlare del Buio a livello nazionale. Io e lui abbiamo imparato molto dal primo anno del Buio pavese: giocavamo una volta a settimana, un ritmo imbarazzante, ma fu un’epoca bellissima di gioco-gioco-gioco. Da lì e dagli eventi del Buio successivi abbiamo imparato molte lezioni, cioè cose che abbiamo capito di  dover fare e cose che il GDR al Buio ci insegna in generale.

Ne ho raccolte dieci per voi per celebrare questo ideale biennio.

GDR al Buio Pavia D&D

1) Accetta l’aiuto dei giocatori

In eventi di gdr organizzato come il Buio è essenziale prendere al balzo il giocatore che ti tende una mano, ringraziarlo e portare a casa tutto quello che puoi. Un giocatore ricorda meglio una regola di te? Vai, dimmela. Sai a che pagina è quel mostro che ti ho appena descritto? Molto bene, voglio saperla. Hai già letto questo gioco e mi stai dicendo che questa regoletta è diversa? Benissimo.

L’aiuto dei giocatori è essenziale perché noi leggiamo un gdr ogni mese, a volte anche 2-3 gdr al mese. Gli organizzatori del Buio sono cioè divoratori di gdr e io stesso quando leggo un gdr, lo leggo: è rarissima l’occasione in cui un gdr che compro non venga letto riga per riga, parola per parola – di solito quando quel gdr è confuso, complesso o noioso. Con un ritmo pari a quello del Buio, però, i gdr si possono confondere, le pagina sfocano in background ed è dunque una manna dal cielo se qualcuno sa qualcosa che tu non ricordi velocemente. Il concetto è il tempo: se può velocizzare le cose, benissimo. Altrimenti se il gdr lo permette dovrai decretare tu cosa fare.

Ovviamente anche collaborare con altri master e organizzatori è essenziale…

2) Collabora, puoi

Il GDR al Buio è un’operazione di socializzazione, come vedremo. La collaborazione è essenziale con i giocatori, ma è praticamente la pietra angolare dell’organizzazione: devi avere collaboratori se vuoi gestire un’iniziativa di gioco organizzato. Collaborare con altre persone riduce la tensione e ti permette di stare meglio nella stanza mentre masteri la sera del Buio – perché i collaboratori sono il tuo paracadute, vedono per te mancanze o opportunità.

A volte dovrai essere tu però il collaboratore: io stesso sono a volte il fixer di Edoardo, Filippo e Samuele (colleghi del Buio pavese, ciao!), altre volte loro lo sono con me.

3) Sii zen nel luogo

Avete presente quelle cose che sembrano banali ma vengono sottovalutate? La location è una di quelle cose in un’iniziativa di gioco organizzato: si pensa alla dimensione “gruppo”, in cui bastano quattro sedie, un tavolino IKEA e delle matite, e si scordano i dettagli che servono davvero.

Non bisogna mai sottovalutare cose che si pensano marginali della location ed ecco una breve lista dei miei wanted:

  • pensa alla luce sapendo che essa cambierà se parti con la sessione a inizio o metà pomeriggio;
  • se sei al chiuso, ricordati che i coni di voce dei master/facilitatori sono da posizionare al meglio, altrimenti non vi sentirete al tavolo;
  • se sei in una zona molto larga stai attento al riverbero e organizzati con qualcosa che lo riduca (paratie a buon mercato) oppure se possibile apri le finestre e le porte;
  • se sei all’aperto considera se ci sono protezioni per il sole o per gli insetti (anche al chiuso, maledette zanzare);
  • stai attento a sedie e panche che si piegano, sono sbilanciate, hanno la possibilità di farti rimanere a terra.

Ovviamente il gestore della location nel nostro caso è un aiuto importante: se siamo in fumetteria, in un pub, in una zona gestita da altri, loro sono quelli a cui possiamo chiedere un parere – e il motivo per far rispettare le loro regole da parte dei giocatori.

4) Suda prima

Se devi sudare, suda prima di una sessione di gioco organizzato. Leggi le cose per tempo e cerca actual play se esistono per ascoltarli. Non importa se devi mangiare mentre ascolti youtube anziché parlare con altri o chiedere ad altri info su un gioco anziché guardare youtube: se devi sudare per portare il gioco a casa, suda fino a quando non vai oltre la soglia della stanza dove giocherai.

Se io sudo prima, durante la sessione (anche se ci sono intoppi) non sudo.

GDR al Buio Pavia Fiasco

5) Giocatori fantastici e come stanarli

Il GDR al Buio e tutte le iniziative di gioco organizzato dicono una sola cosa, hanno una sola voce: i giocatori esistono. Non fermarti all’idea che siano questo unicorno arcobaleno che si fa vedere agli eventi solo a lune piene alterne: esistono, basta tirarli fuori dalla loro soffitta o cantina. Per farlo devi mettere qualche esca.

Attiri lavoratori col Buio perché c’è zero sbattimento: schede prefatte, matite e dadi portati da noi, una location magica. Attiri family guy con il Buio perché non devono tornare ogni volta, non è una campagna. Attiri chi ha pregiudizi e di solito ti dice di no a sessioni di un certo gdr perché al Buio non sai cosa giochi. E i neofiti? Beh, in eventi come il Buio abbiamo notato che non sapere con chi giocherai gli permette di minimizzare la sensazione di “sbagliare” al gioco ed essere ripresi da amici.

I giocatori quindi esistono. Il problema è farli tornare: questo avviene tramite puntualità, materiali pronti, serietà e passione.

6) Gioca interessante

Al GDR al Buio hai poco tempo, cosa che credo non sia simile ad altre iniziative di gioco organizzato. Almeno, non che io conosca. A Pavia abbiamo due ore e mezza, a Bologna qualche mezzora in più. Cosa ho imparato da questo? Siccome hai poco tempo, non devi aver paura di fare economia e (se il gioco permette) di spingere l’acceleratore. Osa dove il gioco permette, gioca cose interessanti. Fatti aiutare dai giocatori in questo.

7) I pregiudizi sono solo pregiudizi

Persone sono venute al Buio con pregiudizi su un gdr, l’hanno giocato e hanno ricambiato idea; altri hanno mantenuto il loro bias. Ma entrambe sono uscite dal Buio senza pregiudizi: avevano ora argomenti per dire come mai non gli piaceva o improvvisamente gli sembrava meglio del normale.

Togliere dall’equazione il sapere che gioco giocherai disincentiva i pregiudizi anche e soprattutto per chi crea giochi come me. Portare un proprio prodotto in beta ad un Buio è qualcosa di emozionante, quasi un blind test perchè anche se lo masteri tu di solito incontri persone fuori dalla tua bolla, gente che può davvero darti nuove critiche, nuove osservazioni – e anche qui niente pregiudizi, perché lo giocano non sapendo che lo giocheranno.

8 ) Non avere paura di buttarti

Ovviamente, i punti soprastanti non funzionano se hai paura di buttarti. Non sempre puoi preparare tutto, non sempre le cose s’incastrano a perfezione. A volte si arriva in ritardo, altre volte arrivano in ritardo i giocatori: devi adattarti e buttarti, specie a ridosso dell’evento, altrimenti non esisterebbe mai un gioco organizzato.

A volte è anche vero che è solo un’impressione, quella di essere impreparati, e la maggioranza delle volte il “buttarmi” si è tramutato comunque in un successo: tutte le paranoie sono scomparse, confidando anche di avere dalla mia amici e persone capaci di aiutarmi (e sapendo di aver sudato prima); il resto è andato a posto da solo.

GDR al Buio Pavia Strange Magic

9) Devi dare l’esempio

Questo punto è forse il più importante per il gioco organizzato: devi dare l’esempio. Come organizzatore hai una responsabilità quando ti rapporti coi giocatori e con gli altri master e devi tenere conto che sei sempre sotto gli occhi di tutti, anche quando pensi che non lo sia.

Inoltre, se ti poni nel modo giusto puoi anche estendere la giusta attitudine agli altri, influenzando positivamente sia i tuoi collaboratori a fare meglio, sia i giocatori a rispettare l’organizzazione del Buio e la location.

Dare l’esempio a volte non si ferma solo al luogo dove hai organizzato il gioco: anche al di fuori devi sapere che per alcuni tu sarai “quello che organizza…” e devi cercare di diventare diplomatico, di spiegarti, di argomentare anziché andare a spron battuto contro tutti. È difficile, certo; ma devi tentarci – e se proprio non ci riesci perché qualcuno ti fa davvero perdere le staffe, magari è meglio non collaborarci più, se possibile, anche se ti piange il cuore.

10) Socializzare fa bene

L’ultimo punto può sembrare una chiusura in minore, ma è il motivo stesso per cui esistono iniziative di gioco organizzato: socializzare. Io volevo togliermi da quella dinamica per cui dovevo trovarmi giocatori, convincerli a giocare al gioco X e sperare nel meglio – una sorta di disperato bisogno di tornare a socializzare; ma certamente chi partecipa a dei giochi organizzati mira ad esperire il gioco su un nuovo livello, specie se si parla di eventi multitavolo.

Nel nostro piccolo abbiamo spinto al Buio una meccanica semplice ma che è molto funzionale: ai gruppi storici che si presentano compatti chiediamo di suddividersi su più tavoli. Nessuno ha mai detto di no e, anzi, si sono tutti trovati molto bene e hanno stretto amicizie nuove, che è molto più di quanto potessi immaginare per il GDR al Buio.

Socializzare significa anche creare momenti tra giocatori e organizzatori e master affinché possano discutere al di fuori del gioco di ruolo. Questo e la separazione dei gruppi al tavolo crea dialogo e abbatte barriere tanto quanto il punto 7, sebbene su un altro livello.

Fine!

E questo è tutto! Il mio decalogo per i due anni del GDR al Buio è finito. Voi avete partecipato a eventi di gioco organizzato? O ne avete creati? Fateci sapere cosa ne pensate e se avete imparato delle lezioni come giocatori o master organizzandoli!

Di SpiritoGiovane

Daniele, a.k.a. Spirito Giovane, aspirante game designer e scrittore. Ha una tonnellata di altri interessi, come romanzi di genere, cinematografia, serialità televisiva, fumetti e fotografia di panorami (e troppo poco tempo per curarli tutti quanti). Nel 2014 ha fondato Storie di Ruolo per condividere i suoi sbagliati pensieri sui giochi di ruolo e sulla teoria dei gdr. Col tempo il blog si è ampliato, includendo anche interviste a eminenze dell'ambito gdr e news variegate.

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